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Natale Sciara: «Il mio legame con Ardea e Pomezia», intervista con lo scrittore, poeta e diarista

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Non solo Tor San Lorenzo. Siamo tornati a trovare lo scrittore Natale Sciara nella sua abitazione ad Ardea dove ormai da oltre 40 anni trascorre l’Estate assieme alla moglie. Dopo aver affrontato con lui giusto un anno fa i temi principali che hanno contraddistinto la sua vita e la sua proficua produzione letteraria, quest’anno Sciara ci ha parlato anche del suo legame oltre i confini rutuli, citando aspetti ed esperienze riguardanti il territorio di Pomezia. E’ stata un’occasione, ad ogni modo, per ripercorrere alcune tematiche centrali e ricorrenti negli scritti dell’autore.
«Sono molto legato alla zona di Pomezia e il mio primo pensiero non può che andare al mio amico e poeta Domenico Defelice. A questo proposito – ci racconta – ricordo una sua poesia, “Quando”, valorizzata criticamente successivamente anche dalla Professoressa dell’Università di Tor Vergata Rosalma Salina Borello e ripubblicata nella silloge “Eros” sotto l’egida del dipartimento di Letteratura». 

Una zona questa, per il poeta originario di Jesi ma affermatosi in particolar modo ai Castelli, di grande fascino dalle tante suggestioni culturali, artistiche, storiche e archeologiche che ha ispirato molti suoi scritti contenuti in libri e diari, sia di poesia che di prosa. Di questi possiamo citare ad esempio la poesia “Visione suggestiva”, oppure “Dal Litorale”, fino ad arrivare a “Notte a Tor San Lorenzo”. «Del territorio pometino non posso non menzionare – prosegue Sciara – il Museo Multimediale nei pressi del Borgo di Pratica di Mare e dell’area archeologica lì vicino, fino ad arrivare al Cimitero che ospita la tomba del grande Sergio Leone o ancora il Villaggio Tognazzi».

Da Il Corriere della Città – AGOSTO 2021

L’amicizia con Giosuè Auletta

Ma è la terra di Ardea quella che sta più a cuore, sotto tanti punti di vista, da quello affettivo ma soprattutto culturale, al poeta contemporaneo. Un legame a doppio filo rinsaldato negli anni anche con il profondo rapporto instaurato con lo storico del territorio Giosué Auletta con cui va avanti una proficua collaborazione. Auletta è stato ospite, ad esempio, ai Castelli (a Ciampino per l’esattezza, ndr), dove Sciara, come detto, riveste la sua maggiore influenza, ed ha parlato delle tante bellezze del territorio di Ardea. Luoghi che hanno ispirato lo stesso Sciara nei suoi lavori “dal Museo Manzù, a Castrum Inui, al litorale di Tor San Lorenzo”.

Lo scrittore

Natale Sciara è conosciuto principalmente come poeta ma è ben di più. Agli esordi venne alla ribalta come diarista: tanti gli scritti prodotti in tal senso di cui una buona parte depositati presso la fondazione “Pieve di Santo Stefano”. Sciara, che è nato a Jesi nel 1941, prima dell’emergenza Covid e per 25 anni ha portato avanti i “Colloqui sulla contemporaneità” a Ciampino, rassegna culturale dalla quale da ottobre a marzo transitavano scrittori, critici, autori e intellettuali.

Molti lo hanno definito uno scrittore “castellano” – Sciara è molto noto negli ambienti letterari dei Castelli Romani come visto – titolo che lo scrittore apprezza ovviamente, anche se le sue radici affondano un po’ in tutta Italia essendosi spostato, tra gli altri, tra Riccione, Caserta, Roma e quindi Ciampino, dove abita dal 1971. Tra i lavori di Natale Sciara menzioniamo: sette raccolte di poesie “Squarci di sereno” (1986), “A volerti chiarire” (1991), “…e sembra un momento” (1992), “Ricerca” (2001), “E ti libera la mente” (2004), “Eros” (2006), “Certi di niente” (2009); tra le raccolte in prosa menzioniamo “Vivere altrove” (1999), “Esserci” (2004), “Alla deriva di un sogno” (2009).

La sua produzione è davvero vasta e annovera tra gli altri 17 libri, di cui 4 in corso pubblicazione: un saggetto di poesia, una raccolta di vari critici – Professori Universitari che hanno avuto modo negli anni di commentare le sue opere – un libro in prosa dal titolo “A zonzo per il Lazio” e una raccolta antologica che abbraccia otto volumi di poesia. La sua è un’opera a 360°, fatta di profonde riflessioni sulla vita (spesso ricorre la figura di Pasolini) talvolta dubbiose e interrogative ma senza mai trascurare gli aspetti socio-culturali e artistici dei luoghi ai quali Sciara è particolarmente legato.

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