Era il 26 agosto del 2016, sarebbe dovuta essere una giornata estiva come tante altre, ma ad Amatrice quella notte, alle 3.36, la terra ha tremato e si è portata con sé tante, troppe persone, rimaste vittime di quel terremoto di magnitudo 6.0. Un terremoto che ha distrutto il borgo di Amatrice e ha devastato altri 140 comuni limitrofi, arrivando a coinvolgere fino a 600.000 cittadini. 303 i morti, 299 di loro hanno perso la vita sotto le macerie, in quelle case senza più un ricordo. Vite distrutte in pochi attimi, sacrifici vanificati in pochi istanti.
Terremoto ad Amatrice, Pomezia ricorda le vittime
Sotto le macerie, tra i corpi ritrovati quel maledetto 26 agosto di 5 anni fa, molti abitavano lungo il litorale romano, 12 di loro erano di Pomezia. E’ ancora vivo, nonostante siano passati anni, il ricordo della quattordicenne Elisa Cafini, del cuginetto Gabriele Pratesi di appena 8 anni e delle nonne Irma Rendina e Rita Colaceci. A perdere la vita a causa del terremoto anche i pometini Andrea Cossu e Arianna Masciarelli, i coniugi Valentini, Wilma Piciacchi e Paolo dell’Otto. Erano di Torvaianica, invece, Federico Ascani, 60 anni, e sua moglie Giuliana Cellini di 64.
“Una ferita ancora aperta – commenta il Sindaco Adriano Zuccalà – Oggi ricordiamo le tante vittime che persero la vita ad Amatrice cinque anni fa, tra loro anche alcuni concittadini di Pomezia. L’amministrazione comunale e la città tutta si stringono attorno ai loro familiari e all’intera comunità di Amatrice in questa triste ricorrenza”.