I bagnanti di Ladispoli continuano a stare male. Numerose sono state le segnalazioni di coloro che, dopo essersi accorti di non essere i soli ad avere avuto febbre, nausea e vomito, ci hanno scritto per rendere nota la loro situazione, ma facciamo un passo indietro. Il mare di Ladispoli è stato classificato da Legambiente come fortemente inquinato. Ciò sta a significare che, in base ai parametri che fanno “riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia”, i campioni prelevati in quelle acque hanno la presenza di Enterococchi intestinali >400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli >1000 UFC/100ml. L’infezione causata da questi batteri può portare a diversi sintomi quali dolori addominali, nausea, vomito e dissenteria e febbre.
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L’intervento del Comune
Sono numerose le segnalazioni di coloro che dopo una giornata al mare, sono stati male, e soprattutto continuano ad aumentare. Continuano quindi le testimonianze dei cittadini in merito a quanto sta accadendo nel mare di Ladispoli, nonostante la smentita da parte del Comune che è stata pubblicata sulla pagina Facebook Ufficale del Comune di Ladispoli:
“In questi giorni l’Amministrazione ha seguito con particolare attenzione le segnalazioni di alcuni casi di infezioni intestinali che si sono verificate a Ladispoli. Fermo restando che la competenza sanitaria sul nostro territorio è della ASL RM4, sia i tecnici di Flavia Servizi che quelli comunali si sono immediatamente attivati per monitorare in maniera continua il funzionamento del depuratore e quello degli impianti fognari di sollevamento, rilevando che, come in passato, non si è riscontrata alcuna anomalia. Ricordiamo che la qualità delle acque depurate viene continuamente verificata attraverso analisi interne settimanali e attraverso quelle che vengono svolte dalla ASL/ARPA e queste ultime, eseguite ad inizio agosto, sono risultate pienamente conformi. Al tempo stesso sono sottoposte a controlli giornalieri tutte le stazioni di sollevamento delle rete fognaria per avere la certezza che non vi siano sversamenti nei due fossi che attraversano la Città.”
Tuttavia, se si visita il sito dell’ARPA per visionare i dati, questo rimanda al Portale delle Acque , in cui è presente la mappa d’Italia. Con una breve ricerca è possibile visionare luogo, giorno e sito preciso del prelievo dei campioni. Cliccando su uno di questi siti escono i dati precisi per quanto riguarda i batteri Enterococchi intestinali ed Escherichia Coli. Ricordiamo che i valori limite per ogni singolo campione sono i seguenti: Enterococchi intestinali, Acque marine, 200 n*/100ml; Escherichia coli, Acque marine, 500 n*/ 100 ml. Per quanto riguarda il prelievo svolto a 400metri a destra dal Fosso Sanguinara, i valori rientrano nei limiti, ma se ci si sposta verso Palo Laziale, i valori salgono, superando il limite consentito.
“Le cause dei casi di enterite segnalati sui social media,” – prosegue il comunicato stampa – “dei quali non è però giunta alcuna comunicazione ufficiale al Comune, possono essere tra le più diverse e non vanno esclusi fattori concomitanti con le alte temperature, intorno ai 30 gradi, e la stagnazione delle acque di mare di quest’ultimo periodo, la costante corrente di scirocco che, come noto, trasporta lungo la nostra costa le acque di numerosi fossi e fiumi a sud di Ladispoli, non ultime quelle del Tevere. A ciò si deve aggiungere il lungo periodo di mancate precipitazioni, oltre due mesi, che ha causato un ristagno ed un elevato aumento delle temperature delle acque dei due fossi, condizioni che naturalmente favoriscono la proliferazione batterica. Da ultimo è importante sottolineare che vige da sempre un divieto di balneazione per 250 su ogni lato per i tratti di litorale alle foci dei fossi Vaccino e Sanguinara, che è bene rispettare soprattutto in questi momenti in cui le condizioni climatiche estreme favoriscono il diffondersi delle patologie infettive.”
Pertanto, le alte temperature, come riportato dal comunicato, “favoriscono la proliferazione batterica” e quindi bisogna fare attenzione a dove fare il bagno in quanto le “condizioni climatiche estreme favoriscono il diffondersi delle patologie infettive.”
Ancora testimonianze
Continuano quindi le segnalazioni e le testimonianze dei cittadini e dei bagnanti, che continuano a stare male.
“Sono sposata e ho una figlia di tre anni. Abbiamo affittato un appartamento a Ladispoli per tutto il mese di agosto(costo non poco impegnativo)per portare la bambina al mare… Già dal primo giorno mio marito ha notato un certo cattivo odore. Qualche giorno dopo io stessa mentre dormo vengo colpita da dolori allucinanti allo stomaco e dopo qualche giorno mia figlia di soli tre anni mi vomita improvvisamente dopo le nanne del pomeriggio… inizialmente ho pensato che non avesse digerito il pranzo… ma poco dopo un altro vomito… 4 volte in un ora… non poteva certo essere la digestione… siamo dovuti tornare a casa nostra. Ora mi ritrovo con una casa pagata, lo stabilimento pagato…sacrifici fatti per vedere una figlia felice e spensierata… e con la figlia che si sta riprendendo…vi sembra giusto a voi? Tutto questo non poteva essere evitato mettendo un divieto di balneazione visti i recenti valori di inquinamento del mare?! E noi siamo solo una delle tante famiglie colpite.” – Testimonianza di D.V.
“Buonasera vorrei segnalare che il giorno 15 agosto sono stata al mare a Ladispoli e la notte del 16 agosto mi sono sentita male. Ho avuto forte nausea, vomito, dolori addominali, febbre, mal di testa e dolori alle gambe.”
“Salve, scrivo in merito alla situazione che si è manifestata a Ladispoli, sono in vacanza da qualche settimana con tutta la mia famiglia, non so se attribuirlo al mare inquinato ma stranamente, due giorni fa (io che non faccio mai il bagno) sono entrata in acqua e nel giro di 48 ore ho accusato forti sensi di nausea con conseguente vomito ora anche mia nipote di 12 anni si trova ad avere febbre nausea e vomito! Spero si prendano subito seri provvedimenti.” – Testimonianza di A.R.
“Sono venuti dei parenti a Ladispoli e sono andati al mare, dalla parte di Palo, hanno fatto il bagno lì e la sera la ragazza ha cominciato a sentirsi male e a svenire perché si sentiva debolissima, a vomitare, tanto, avrà vomitato 30 volte in tutta la vicenda. Poi ha avuto forti scariche di dissenteria, è stata una situazione abbastanza critica, con l’ambulanza l’hanno portata all’ospedale di Civitavecchia, all’inizio pensavano che fosse covid e hanno dovuto fare il percorso per prassi. Ha iniziato poi a stare male anche il marito. La cosa brutta è che loro si sono rovinato la vacanza, venendo da Milano per stare con il nipotino di un mese. Inoltre avevano prenotato un pernottamento all’isola del giglio che hanno perso ovviamente, coincidendo col giorno che sono stati male. Noi abbiamo fatto il post per avvisare i cittadini e poi per avere un incontro diretto col sindaco. Abbiamo notato che sono tante persone, bambini piccoli. Se l’acque è inquinata si fa sapere, bene, ci vogliono dei cartelloni grandi e visibili all’entrata. Stiamo attenti perché con la salute non si scherza.”
“Abbiamo affittato un appartamento per tutto il mese di agosto e un ombrellone in un stabilimento a Marina di Palo, ho una figlia di 14 mesi e mia madre di 77 operata all’ intestino, il 16 agosto siamo state pure noi male con diarrea, vomiti e qualcuno la febbre addirittura di nostri amici che sono venuti a festeggiare ferragosto con noi, sono rientrati a Roma colpiti dello stesso modo. Siamo dovuti tornare a Roma pure noi e purtroppo perso tutto. Ho saputo di diverse altre persone che sono state male, potrei dire altre 15 in zona. Personalmente ho contattato la Guardia Costiera di Civitavecchia per capire cosa stava accadendo e abbiamo capito che nello stabilimento dovrebbe essere indicato il livello di inquinamento dell’acqua. Noi non lo abbiamo visto niente e come dei fessi siamo cascati, non sapevamo che proprio li non si poteva fare il bagno! Ci siamo fidati. Ovviamente siamo tornati a Roma molto delusi.”
“Volevo segnalare che anche mia figlia di 4 anni e mezzo ha vomitato tutto il giorno il 18 agosto – ci racconta Carmen – La prima volta appena si è svegliata, direttamente nel letto. Pensavamo fosse indigestione, ma poi ha continuato a vomitare almeno altre 5/6 volte durante il giorno e successivamente, in serata, le è salita un po’ di febbre, con la temperatura a 37.5″. La famigliola decide allora di tornare a Roma. “Rientrando siamo passati al Bambin Gesù, che ci ha confermato una gastroenterite virale. C’erano altri 3 bambini con lo stesso problema e anche la febbre alta. Noi abbiamo tutti avuto il COVID a marzo e siamo vaccinati quindi non avevamo dubbi che potesse essere quello, lo avevamo escluso a priori. Siamo stati purtroppo per 3 giorni di seguito al mare, 15, 16 e 17. Mia figlia ha fatto tanti bagni e anche giocato tanto con la sabbia. Forse anche la sabbia inquinata. Io e mio marito abbiamo fatto dei bagni ma non abbiamo avuto questa reazione. Magari la piccola ha bevuto qualche goccia d’acqua di mare oppure messo le mani in bocca sporche di sabbia inquinata…non so. Ho pensato anche all’acqua del rubinetto, però in quel caso saremmo stati male anche noi genitori. Spero che l’amministrazione comunale si renda conto che il mare non può continuare a essere così inquinato e che si devono prendere delle misure, altrimenti è giusto che la gente non venga più in spiaggia a Ladispoli, che è una cittadina carina ma purtroppo molto sporca”.