Una vera e propria “ladra di pietanze”, che serviva porzioni dimezzate e scondite nei piatti degli alunni: questi i menù per gli alunni scuola elementare ”Mario Carotenuto” di Malafede, tra Acilia e l’Eur, dove una cuoca di Ostia pensava bene di sottrarre il cibo ai bambini per riempire il portabagagli della sua auto. Ma il sospetto che qualcuno sottraesse gli alimenti destinati agli scolari è venuto alle maestre, che hanno esposto i loro sospetti ai carabinieri. A seguito di accertamenti ed appostamenti, i militari hanno colto sul fatto la cuoca, Tiziana P., 51 anni, dipendente dell’impresa di catering ”Cir”, trovando nel portabagagli prosciutto, tocchi di formaggio, tranci di carne e parmigiano grattugiato. La donna è stata arrestata con l’accusa di furto aggravato, derubricata poi in appropriazione indebita e quindi rimessa in libertà. Ma le derrate alimentari non erano solo nell’auto: a seguito di una perquisizione, i carabinieri hanno trovato altro cibo proveniente dalla scuola anche nell’appartamento della donna, che non ha saputo giustificarne la provenienza. “Avevamo notato con una certa preoccupazione che nei piatti dei bambini c’erano porzioni striminzite – raccontano le insegnanti – Ad esempio, pur avendo riscontrato che nel menù quel giorno erano previste due fettine di prosciutto, a tavola ne arrivava solo una per bambino. Quando c’era il riso, questo era scarso e pure scondito, mancante di parmigiano e di olio”. Prima di rivolgersi ai carabinieri, le maestre avevano provato a parlare con la cuoca, che aveva però fornito risposte non convincenti. Venerdì pomeriggio i carabinieri sono intervenuti al termine del turno di lavoro della donna, bloccandola nella sua auto, dove è stato ritrovato un prosciutto intero, un pezzo di formaggio, carne di maiale e parmigiano grattugiato, per un valore complessivo di circa 300 euro. Nell’appartamento di Ostia la donna aveva diversi pezzi di formaggio da un chilo ciascuno, una decina di bottiglie d’olio, numerosi pacchi di biscotti, tranci di carne suina, confezioni di merende e panini preconfezionati surgelati, per un valore approssimativo superiore ai quattromila euro. La cuoca è stata quindi arrestata, ma il giorno dopo il magistrato ha rimesso in libertà la donna, derubricando l’accusa da furto aggravato ad appropriazione indebita. Ora l’azienda per la quale lavora sta valutando quali misure assumere nei suoi confronti.
Massimiliano Gobbi