Dopo l’ultimo consiglio comunale andato a vuoto, ad Ardea i consiglieri di minoranza Antonino Abate, Cristina Capraro, Mauro Giordani, Stefano Ludovici, Giancarlo Rossi, Umberto Tantari hanno deciso di rivolgersi al Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro per illustrare la “situazione istituzionale”. Riceviamo e pubblichiamo per intero copia della missiva inviata nella tarda mattinata al Prefetto.
“Con la presente, che ci permettiamo di inviarle via Fax per motivi contingenti di urgenza, noi sottoscritti Consiglieri Comunali intendiamo focalizzare l’attenzione della S.V. su quella che, a nostro avviso, è la disastrosa situazione in cui versa l’Amministrazione Comunale di Ardea.
A fronte di una situazione di vivibilità ormai ridotta a livelli da terzo mondo per le problematiche inerenti criminalità varie, intimidazioni, incendi, scuole, supporto sanitario, servizi scolastici e sociali, strade, illuminazione e quant’altro, da mesi siamo di fronte ad un paralisi gestionale dovuta alla litigiosità interna alla maggioranza.
Nei primi due anni di mandato vi sono stati almeno tre rimpasti di Giunta ed il cambiamento di dirigenti in aree chiave; da luglio la Giunta è nuovamente in crisi, praticamente per due mesi niente assessori.
Per cercare di risolvere la crisi si è arrivati al punto che un Consigliere si è dimesso per diventare Assessore ma, ad oggi, la Giunta non è ancora completa e nel frattempo un Dirigente fondamentale come quello dell’Area Tecnica si è dimesso ed è stato aperto un bando per la sostituzione.
La mancanza di coesione della maggioranza ha impedito di approvare il Bilancio Previsionale 2014 nel termine di legge del 30 settembre ed ha costretto il Sindaco a chiederle un rinvio, che lei ha concesso ponendo la scadenza ultima al 3 novembre.
Evidenziamo che nessuna commissione sia stata convocata dalla maggioranza per discutere le Delibere, che la documentazione ci venga fornita all’ultimo momento e che questa sia dir poco criptica.
A questo quadro aggiungiamo che ormai le sedute del Consiglio Comunale o devono essere costantemente rinviate per mancanza del numero legale o vengono portate avanti con forzature che noi riteniamo illegittime; esempi degli ultimi giorni:
- la seduta del 16 ottobre u.s., seduta in seconda convocazione prevista per le ore 17:00, è stata dichiarata aperta al secondo appello alle ore 18:00 nonostante la presenza in aula di soli cinque (5) consiglieri di maggioranza, incluso il Presidente, oltre al Sindaco; prima dell’ingresso in aula di tre (3) consiglieri di opposizione è stato votato ed approvato il primo punto all’ordine del giorno “Approvazione verbali sedute precedenti“.Art. 54 – Adunanze in seconda convocazione – al punto 2. recita “Per la validità delle adunanze in seconda convocazione deve essere presente almeno un terzo dei consiglieri assegnati senza computare il Sindaco.“; questo Art. recepisce quanto previsto dall’Art. 38 punto 2. del TUEL che recita ” ……… Il regolamento indica altresì il numero dei consiglieri necessario per la validità delle sedute, prevedendo che in ogni caso debba esservi la presenza di almeno un terzo dei consiglieri assegnati per legge all’ente, senza computare a tale fine il sindaco e il presidente della provincia“La proposta è stata respinta dal Presidente e dal Segretario Generale in quanto la loro interpretazione è che, nel caso di sedici (16) consiglieri, quelli assegnati ad Ardea, la presenza di cinque (5) consiglieri sia da considerarsi sufficiente.
- ritenendo che la specifica “almeno” debba far assumere, in caso di risultato con numero decimale, un arrotondamento in eccesso, e pertanto, nel caso specifico, richiedere la presenza di almeno sei (6) consiglieri.
- All’ingresso in aula il capogruppo del PD ha chiesto la parola per esprimere il dubbio circa la validità della seduta, questo a fronte di quanto previsto dal Regolamento del Consiglio Comunale:
- la seduta del 23 ottobre u.s., seduta fondamentale in quanto si dovevano approvare punti propedeutici all’approvazione del Bilancio Previsionale 2014, tra quali il Regolamento IUC e le Tariffe TARI, si apre in secondo appello alle 19:00.Alle 20:30 la seduta non viene riaperta, alle 20:40 i consiglieri di minoranza, stante l’ora, si allontanano momentaneamente per andare a “fare uno spuntino”.Alle 21:07 all’arrivo dei consiglieri di minoranza la seduta viene dichiarata chiusa. Ancora una volta si ripete l’indecoroso teatrino, dopo un acceso dibattito tra consiglieri di opposizione e Sindaco , la seduta è stata chiusa in quanto la maggioranza ancora una volta ha mostrato la sua litigiosità e fragilità non avendo il numero legale.Nel pomeriggio del 27 il Presidente ha nuovamente convocata la seduta di approvazione del Bilancio per lunedì 3 novembre alle ore 21:00.Anticipiamo che in caso di approvazione ricorreremo alla Corte dei Conti per esporre tutte le nostre perplessità sulla regolarità e legittimità di Delibere e Bilancio, perplessità che in una situazione “normale” avremo potuto esporre in commissione o in Consiglio nell’interesse della città e dei cittadini, ma questo ci è di fatto impedito.Nel renderci disponibili ad essere ascoltati per esplicitare più diffusamente quanto sopra le chiediamo gentilmente di valutare, tra i possibili interventi che vorrà attivare, l’istituzione di una commissione di accesso e verifica degli atti amministrativi, questo anche a fronte dei vari rilievi formulati dalla Corte dei Conti sui consuntivi 2012/2013 e della cospicua massa di debiti fuori bilancio che stanno emergendo dai cassetti dei vari uffici, siamo ormai vicini agli otto milioni di €. (seguono le firme dei consiglieri Antonino Abate, Cristina Capraro, Mauro Giordani, Stefano Ludovici, Giancarlo Rossi, Umberto Tantari)
- Salutando cordialmente, in fede”
- Ci rivolgiamo a Lei per chiederle di fare quanto in suo potere perché si riporti, qualunque sia la soluzione, la situazione entro i limiti di decenza e decoro e che sia consentito un dibattito sereno e proficuo nell’interesse delle Istituzioni, del confronto democratico, della città e dei cittadini.
- Non sappiamo come andrà a finire la seduta “da ultima spiaggia” del 3 novembre, può essere che a fronte della certezza di “andare a casa” i consiglieri di maggioranza si ricompattino e votino il Bilancio.
- Quanto sopra riportato è facilmente riscontrabile dalle trascrizioni delle sedute e dalle riprese disponibili.
- Nell’ultima seduta del 27 ottobre, convocata per l’approvazione del Bilancio Previsionale, l’aula è colma di cittadini esasperati dalla mancanza di servizi e dai i tributi IMU e TASI portati al limite massimo e dalle tariffe in aumento, per la TARI è stato approvato un aumento medio di oltre il 23% rispetto al 2013.
- Alle ore 21:00 i Consiglieri di maggioranza rientrano in aula e, fatto l’appello, in sette (7) minuti votano il ritiro dei punti “non interessanti” e, senza discussione alcuna, approvano i cinque (5) punti propedeutici al Bilancio Previsionale; questo senza che venisse data, come richiesta, la parola al consigliere comunale nel frattempo entrato in aula.
- In apertura di seduta due dei capogruppo di maggioranza, FI e UDA, intervengono chiedendo, con motivazioni diverse ma convergenti, il rinvio della seduta; la minoranza non può che prenderne atto e dichiararsi favorevole. Dopo alcune schermaglie alle 19:45 il Presidente decide, senza votazione, per la sospensione della seduta, invece del rinvio, con la ripresa alle ore 20:30; la maggioranza si riunisce.