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REGIONE LAZIO, NO AL NUCLEARE

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Il Consiglio regionale del Lazio è “indisponibile” ad accogliere impianti nucleari di qualsiasi tipo nel territorio regionale. L’assemblea ha impegnato oggi pomeriggio, con voto a maggioranza, la presidente Polverini a “dichiarare l’indisponibilità del territorio della Regione per l’insediamento di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di fabbricazione del combustibile nucleare, di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché di depositi di materiali e rifiuti radioattivi, a partire dal sito di Montalto di Castro dove il Governo prevede la realizzazione della nuova centrale termonucleare”.\n\nLa mozione era stata proposta da Angelo Bonelli (Verdi) e da esponenti di Pd, Sinistra ecologia libertà, Federazione della Sinistra e Lista Bonino-Pannella. “Il sistema elettrico regionale – si legge nel documento – è in grado di coprire la richiesta di energia elettrica prevista al 2020 e di assicurare un esubero di circa il 13 per cento, mediante l’incremento della produzione da fonti rinnovabili, da risparmi nei settori finali di consumo e dall’ammodernamento con tecnologia eco-compatibile degli impianti in esercizio”. Carlo De Romanis, a nome del Pdl come gruppo, aveva annunciato voto contrario: “Questa materia è di competenza nazionale – ha detto – come sentenziato dalla Corte Costituzionale, e noi non ci opporremo alle decisioni del Governo. Poi, all’interno dei gruppi, ognuno voterà secondo coscienza”. L’Udc ha dichiarato, per bocca del capogruppo Francesco Carducci, la propria astensione. Non esistono, secondo l’Udc, decisioni per la localizzazione di reattori termonucleari a Montalto e, viste le ingenti risorse necessarie, su questo tema serve un patto tra Governo nazionale e opposizione. Astenuta anche La Destra, il cui consigliere Roberto Buonasorte ha definito nessuna delle mozioni “soddisfacente”.\n\nNel corso della seduta straordinaria – convocata dal presidente del Consiglio Mario Abbruzzese su richiesta dell’opposizione – sono state discusse, in un lungo dibattito con posizioni articolate, due mozioni. Quella a firma di Bonelli e quella proposta da Francesco Pasquali (Pdl), poi ritirata, che impegnava la presidente Polverini a dichiarare la disponibilità della Regione al nucleare. “Sarebbe una scelta importante anche per la ripresa occupazionale” aveva sostenuto Pasquali. Una terza mozione – presentata successivamente da Andrea Bernaudo (Lista Polverini) e Carlo De Romanis più altri consiglieri del centrodestra – puntava a impegnare la Polverini a varare un nuovo piano energetico strategico regionale che tenesse conto “dei risultati più recenti sul nucleare pulito e sui vantaggi per l’ambiente connessi all’utilizzo di tutte le energie rinnovabili, con particolare attenzione a Montalto di Castro”. La proposta è stata respinta a maggioranza dall’Aula.

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