Utilizzare le catene sui cani e su tutti gli animali d’affezione, da oggi, nella Regione Lazio è reato. Chi non dovesse rispettare la nuova legge rischia una multa fino ai 2.500 euro. Il Lazio si è unita, dopo lotte e diverso tempo, ad altre regioni che avevano già vietato l’utilizzo di cantene sugli animali; parliamo di Campania, Puglia, Veneto, Umbria, Lombardia ed Emilia Romagna.
L’unica eccezione per cui un animale potrà essere legato ad una catena è per motivi di salute – come ad esempio al seguito di un’operazione – ma ovviamente il proprietario dovrà essere in possesso della certificazione del veterinario (con durata e diagnosi).
Vietato legare i cani alle catene: le dichiarazioni dell’Oipa
Tra i primi ad esultare per questa legge c’è l’Oipa – Organizzazione internazionale protezione animali – che da anni chiedeva alla Regione l’istituzione di tale norma. “Quella dei cani legati a catena è una pratica crudele che, come abbiamo visto nei roghi di quest’estate, ha causato la morte di molti animali arsi vivi, senza possibilità di sfuggire alle fiamme: una fine atroce“.
“Le nostre guardie zoofile, dopo la pubblicazione del provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio, con i loro controlli sul campo s’impegneranno affinché il divieto sia rispettato e i trasgressori sanzionati”, ha dichiarato Rita Corboli, delegata Oipa di Roma.