Si chiama Linea Fuxia il nuovo percorso che gli autobus romani – tutti dipinti di rosa – sembra dover seguire per omaggiare le donne e i luoghi simbolo della lotta alla violenza di genere. L’iniziativa ha infatti come obiettivo quello di: “far conoscere i luoghi che nella Capitale lavorano sulla cultura di genere e contro la violenza”.
C’è un problema però: l’Atac non è a conoscenza di tutto ciò, anzi. Sembra che le pensiline, le foto e l’idea, anche l’autobus dipinto di “Fuxia” sia solo una bufala social. Cerchiamo quindi di far chiarezza.
Linea Fuxia Atac: tutta la storia e il percorso
Pochi giorni fa, con esattezza il 27 luglio, su Facebook inizia a circolare una nuova pagina intitolata proprio LineaFuxiaAtac (con tanto di sito web dedicato). Di pari passo nella Capitale iniziano a spuntare fermate degli autobus modificate e dedicate (come al Quadraro), foto di questo fantomatico autobus rosa (con numero 8M) e anche il percorso che la linea F dovrebbe seguire: dal Centro Donna LISA (casa antiviolenza) fino al Consultorio di Ostia.
Il tutto accompagnato dalla frase: Perché il futuro è donna. La tratta sarebbe attiva tutti i giorni tutto il giorno, con corse intensificate durante l’orario notturno per poter garantire loro una sicurezza nel rientrare a casa.
Linea Fuxia: Atac smentisce tutto. Provocazione?
Tutto bello, tutto meraviglioso, se non fosse che Atac smentisce e parla di Bufala:
“La linea fuxia non esiste, la notizia è destituita di ogni fondamento, le paline sono state modificate col sedicente nuovo percorso: tutto è stato falsificato, compresa una nota stampa e alcuni post su Facebook”
Forse, al Comune o all’Atac, hanno pensato che qualcuno volesse rubargli il lavoro o appropriarsi del loro volto per fare propaganda. Un’intuizione però ci suggerisce che era tutta una provocazione: forse l’attenzione rivolta alle donne e alle difficoltà che hanno nel rientrare di notte non è molto considerata all’interno della Capitale. E, forse, l’idea di una linea fuxia non era poi così tanto sbagliata.