Di droni con cui realizzare foto aeree e riprese in volo se ne trovano ormai in commercio di ottima qualità, con prestazioni professionali e a un costo, nonostante questo, modico e che vale senza dubbio l’investimento, soprattutto se li si intende utilizzare nell’ambito della propria professione di fotografi o videomaker. Foto e video dall’alto, del resto, sono sempre più popolari e richiesti dai clienti, non solo durante i matrimoni e per garantire agli sposi un servizio fotografico che non faccia mancare letteralmente nessun punto di vista su quella giornata, ma anche in pubblicità, per esempio, soprattutto nel settore turistico e per promuovere mete straordinarie da un punto di vista naturalistico-paesaggistico. Non sorprende, così, che molti appassionati di fotografia stiano cercando di specializzarsi nelle riprese con i droni e, per tornare all’osservazione iniziale, non è certo la giusta dotazione tecnica ormai il principale ostacolo da superare.
Dalla formazione al patentino e la partita IVA: cosa serve per lavorare con droni e riprese aeree
Anche da un punto di vista formativo le opportunità non mancano. Ci sono corsi di fotografia coi droni organizzati dai più diversi enti di formazione o da rinomati esperti del campo e, soprattutto, di livelli di difficoltà diversi a seconda delle conoscenze pregresse su tecniche di fotografia, estetica, eccetera che ha chi si iscrive. Spulciando un po’ in Rete non è difficile imbattersi anche in corsi di fotografia digitale che hanno moduli dedicati proprio a droni e foto e riprese dall’alto. A percorsi teorici come questi va associata certo, una volta acquistata la propria strumentazione, della formazione “sul campo” che tenga conto, cioè, di come funziona il singolo drone, delle caratteristiche che hanno le sue lenti, eccetera. Qualche volo “di prova” può essere utile prima di proporsi ai propri clienti come specialista di riprese aeree e per assicurare loro la perfetta qualità delle immagini.
Andrebbe tenuto conto che, oltre a specializzazioni ad hoc necessarie quando le riprese aeree siano a uso edilizio o di sicurezza per esempio, nell’ultima ipotesi è necessario anche un patentino per droni. Si tratta, semplificando molto, di un permesso speciale di volo concesso dall’ENAC agli operatori video che si occupano di operazioni specializzate con i droni (e lo sono tutte le riprese aeree su agglomerati urbani o in prossimità di zone congestionate o in cui ci siano assembramenti di persone o infrastrutture sensibili) e che va rinnovato ogni tre anni. A ogni servizio, ogni volta che realizza riprese aeree, invece, il videomaker che lavora con i droni potrebbe dover chiedere altre specifiche autorizzazioni ENAC o dare comunicazione della propria attività su un apposito portale. Se video e foto sono realizzati all’interno di proprietà private o ritraggono in volto e in maniera riconoscibile delle persone è possibile che si debbano chiedere altre concessioni e liberatorie.
Da un punto di vista fiscale, infine, la prestazione dell’esperto in foto o riprese aeree con droni non rientra tra le semplici prestazioni da libero professionista del fotografo o dell’operatore video, ma necessita di un inquadramento a parte: ditta individuale. La cifra incassata per la prestazione va fatturata secondo le modalità del regime forfettario, se il lavoratore ha così deciso al momento dell’apertura della partita IVA, e per praticità lo si può fare anche sfruttando servizi per la fatturazione online (sia elettronica che tradizionale) e per l’assistenza fiscale in generale, come quelli offerti da Fiscozen.