Giuseppe De Donno, il medico che aveva scoperto la cura del plasma iperimmune per sconfiggere il Covid, si è tolto la vita nel pomeriggio di oggi, 27 luglio, nella sua casa di Curtatone, in provincia di Mantova. «Sono stanco, stanco dei troppi attacchi che ho subito, stanco che ancora oggi che sono uscito dall’ospedale continuo a ricevere, anche da parte di colleghi», avrebbe confidato agli amicizie giorni scorsi, come riporta la Gazzetta di Mantova. De Donno lascia nel dolore la moglie Laura Mizzulinich e i figli Edoardo e Martina.
Suicidio Giuseppe De Donno: sconosciute le cause
Non si conoscono i motivi del tragico gesto del medico, ex primario di Pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova. Da un paio di mesi era andato a fare il medico di base a Porto Mantovano. Aveva ricevuto decine di premi in ogni parte d’Italia, tra cui alcune cittadinanze onorarie. Aveva sperimentato la plasmaterapia con successo: durante la pandemia non si risparmiava e lavorava anche 18 ore al giorno, riuscendo a salvare tanti malati di Covid. «Siamo sinceramente allibiti. Ho avuto modo di conoscere di persona e confrontarmi più di una volta con De Donno e devo dire che era una persona davvero squisita: onesto fino in fondo, si è sempre speso per la verità e per gli altri. Durante la prima ondata del Covid aveva dato il meglio di se stesso ed era davvero apprezzato sia dai colleghi medici che dalle centinaia di pazienti che hanno avuto a che fare con lui. Aveva investito moltissimo anche nelle ricerche sul plasma, cura che ora è stata abbandonata ma che nonostante tutto aveva dato i suoi frutti. L’abbandono del plasma per altre cure per lui è stato sicuramente un colpo decisamente difficile da gestire», ha affermato il direttore dell’Asst di Mantova.