Divampano le fiamme nella Riserva Regionale della Sughereta di Pomezia. Nel pomeriggio “di fuoco” di ieri – davvero tanti i roghi scoppiati a Roma e dintorni – si è registrato anche un maxi incendio in uno dei patrimoni naturali pometini più belli, spento soltanto nel cuore della notte. Il bilancio, purtroppo, è stato quello di ettari ed ettari di bosco andati in fumo.
Incendio alla Sughereta, fiamme spente soltanto alle 2 di notte: Vigili del Fuoco senza mezzi e risorse, operatori costretti a fare i “salti mortali”
Più volte i Sindacati dei Vigili del Fuoco a Roma e Provincia hanno segnalato negli ultimi anni la carenza di risorse per gestire un territorio così vasto. Un problema che riguarda da vicino soprattutto Pomezia dato che la Caserma è rimasta sprovvista anche del cosiddetto Aps (Auto pompa serbatoio) ovvero il “mezzo di partenza” che consente ai pompieri di intervenire velocemente e in sicurezza sia quando si tratta di un incendio che di dare soccorso in caso di incidente stradale. L’appello/allarme era stato lanciato un mese fa e ieri, purtroppo, si sono iniziati a vedere gli effetti di questa situazione. A causa dei tanti interventi in cui sono stati impegnati dunque i Vigili del Fuoco non sono riusciti ad arrivare subito alla Sughereta per fronteggiare le fiamme. Ad ogni modo, una volta giunti sul posto, l’intervento è andato avanti per ore ed è stato concluso soltanto alle 2 di notte. Al momento non si conoscono le cause e pertanto non si possono escludere atti colposi o dolosi.
Esposto dell’Associazione CPPS
Il presidente dell’Associazione CPPS (Comunità Pontina Parchi e Sistemi Naturali) Giampiero Castriciano, recatosi personalmente sul posto a documentare fotograficamente il disastro, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Sull’accaduto la prossima settimana presenterò un esposto contro ignoti alla Procura della Repubblica di Velletri. Chiederò al magistrato di verificare eventuali responsabilità che, direttamente o indirettamente, hanno condotto a questo drammatico risultato», si legge in una nota.
«Ricordiamo che, per la seconda volta, con nota del 14.03.2020 inviata via pec al sindaco di Pomezia, all’Ente Parco Castelli Romani, ai Carabinieri Forestali e ai Vigili del Fuoco, l’Associazione CPPS, proprio in concomitanza dell’inizio dell’emergenza sanitaria per pandemia da Covid 19, richiedeva ai destinatari la regolamentazione degli accessi alla Riserva ed una minuziosa attenzione relativamente ai controlli nell’area protetta particolarmente importanti nel periodo di emergenza», prosegue il testo.
«A gennaio l’Associazione CPPS constatava la mancata regolamentazione degli accessi nonché il perdurare di comportamenti scorretti da parte di alcuni visitatori della Riserva che accedevano all’area con moto da cross o veicoli suv a velocità sostenuta, mettendo a repentaglio anche l’incolumità di altri visitatori come bambini ed anziani. Alla luce di ciò, la stessa Associazione ha presentato richiesta con pec al sindaco di Pomezia per un incontro formale allo scopo di affrontare i problemi della Sughereta con uno spirito di mutua collaborazione. Ad oggi nessuna risposta a tale richiesta è pervenuta dal sindaco».
E ancora: «A maggio infine, sempre con Pec, l’Associazione CPPS sollecitava il sindaco di Pomezia ad intervenire presso l’Ente Parco Castelli Romani (responsabile della gestione della Sughereta) per integrare il Piano Triennale delle Performance con atti progettuali indispensabili per la salvaguardia e valorizzazione della Sughereta dal momento che esistono 2 capitoli di bilancio con ben 150 mila euro non utilizzati. Anche qui nessuna risposta dal sindaco». «La Sughereta di Pomezia – ha concluso quindi Castriciano – è un bene troppo prezioso che è costato oltre 24 anni di lotte al Comitato Promotore perché venisse protetto. Perseguiremo la sua salvaguardia con ogni atto lecito e consentito affinché tale tesoro venga tramandato alle generazioni future».