Quasi una settimana dalla fine degli Europei, ma gli ‘effetti’ delle partite viste con gli amici, senza alcun tipo di distanziamento e mascherine, con quelle immagini che da Nord a Sud hanno fatto il giro dei social (e non solo) iniziano a farsi sentire solo ora. E nelle Capitale c’è chi già ne sta pagando le conseguenze: test positivo e quarantena.
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Roma. Maxi focolaio a Corso Trieste
Come spiega la Repubblica, la variante ‘Europeo’ ha colpito anche Corso Trieste. La Asl Roma 1 ha confermato circa 30 ragazzi positivi, più una ventina sotto osservazione: si tratta di giovani che avrebbero seguito insieme la semifinale tra Italia e Spagna in un locale. Ma non al chiuso, bensì in un chiosco all’aperto. Molti avevano già ricevuto la prima dose, altri addirittura avevano terminato il percorso vaccinale, ma forse troppo a ridosso della partita per risultare efficace.
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“Abbiamo voluto far divertire e festeggiare la gente? Ora ne paghiamo le conseguenze” ha detto al quotidiano Fabio Vivaldi, direttore del Sisp della Asl Roma 2. “Noi siamo preparati all’aumento dei contagi, ma la popolazione non lo è. E ormai tracciare è un inferno, le persone negano, anche davanti all’evidenza, di conoscere i positivi. E s’infastidiscono anche, dicono che non è nostra competenza sapere cosa hanno fatto. Noi non siamo poliziotti, il nostro è un compito sanitario, in tempi di pandemia. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti – conclude Vivaldi – è vero che per quanto riguarda l’aspetto clinico la malattia è sicuramente meno preoccupante, l’aumento dei contagi è davvero troppo elevato. Non giochiamo col virus”.