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Emergenza rifiuti. La Raggi si blinda in Campidoglio, 30 sindaci protestano contro la riapertura della discarica di Albano

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Emergenza rifiuti a Roma, ormai è guerra aperta tra la sindaca di Roma Virginia Raggi e i sindaci della Provincia, che ieri sono rimasti fuori dal Campidoglio a protestare contro l’annunciata ordinanza di riapertura della discarica di Roncigliano, ad Albano. Una decisione che né il Primo Cittadino di Albano Massimiliano Borelli, né i sindaci dei Comuni della provincia hanno accettato, al grido di “Basta gettare i rifiuti di Roma nei nostri Comuni”. Ieri, mentre in Aula Giulio Cesare si svolgeva la seduta del Consiglio straordinario in merito all’emergenza rifiuti, una delegazione formata da una trentina di sindaci sono andati a protestare, chiedendo di entrare per poter ascoltare quanto veniva detto durante l’assise consiliare, ma non sono stati fatti entrare. Un’altra delegazione di sindaci era contemporaneamente dal Prefetto Piantedosi per cercare di risolvere il problema: erano presenti Massimiliano Borelli (Albano), Mario Savarese (Ardea) e Adriano Zuccalà (Pomezia)

Sindaci in protesta contro la Raggi

“Mentre la sindaca Raggi interviene in aula Giulio Cesare nel corso del consiglio straordinario sull’emergenza rifiuti a Roma, in piazza del Campidoglio, ad una delegazione di sindaci della provincia è stato negato l’accesso per ascoltare l’intervento”. A denunciarlo è Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri che insieme ad una ventina di primi cittadini, con la fascia tricolore, ha chiesto di assistere ai lavori dell’aula dove in discussione c’è anche il futuro del proprio territorio. Tra i sindaci presenti ci sono i rappresentanti dei comuni di Albano, Castel Gandolfo, Cerveteri, Fiumicino, Santa Marinella, Colleferro, Rocca Priora, Zagarolo, Lariano, Valmontone, Castelnuovo di Porto, Capena, Torrita Tiberina, Sacrofano, Colonna, Genzano, Moricone, Vicovaro, Mazzano Romano. “Trovo incomprensibile che la sindaca Raggi stia parlando di come risolvere l’emergenza rifiuti della sua città, scaricando l’immondizia di Roma sui comuni dell’hinterland che noi rappresentiamo e ci venga impedito di ascoltare le sue parole”, attacca Pascucci. “E’ un metodo anti democratico e uno sgarbo istituzionale non a noi sindaci ma rispetto ai cittadini che oggi rappresentiamo con la fascia tricolore”.  “Nei nostri territori abbiamo attivato politiche attive di gestione dei rifiuti, abbiamo fatto sforzi aumentando la differenziata ed oggi non è accettabile che si decida di scaricare su di noi le scelte purtroppo fallimentari fatte nella Capitale, senza alcun rispetto per i territori dell’area metropolitana. Non vogliamo essere ricevuti dalla sindaca ma semplicemente assistere a quanto sta avvenendo in consiglio comunale”, conclude Pascucci. 

“Fuori dal Campidoglio, mentre la sindaca Raggi conferma la volontà di riaprire la discarica di Albano, oggi siamo in 30 sindache e sindaci della Città metropolitana. Abbiamo chiesto di entrare ed assistere, visto che in aula capitolina si discute di noi e dei nostri territori, ma ci è stato risposto che non c’è spazio a causa del Covid. Balle! Il consiglio non è a porte chiuse e dentro ci sono una quindicina di persone per un limite massimo, secondo le regole anti covid, di 40 persone. Quindi almeno alcuni di noi potrebbero entrare. Evidentemente non c’è la volontà e il virus è un alibi. È un gesto inaccettabile, uno sgarbo istituzionale proprio mentre Raggi ci chiede responsabilità per mettere una pezza ai guai di Roma che lei, in 5 anni, non ha saputo affrontare. Non accetteremo atti unilaterali e siamo pronti a impugnarli, se necessario. Supporteremo in ogni modo la battaglia del sindaco di Albano che è la battaglia di ognuno di noi che in questi anni abbiamo fatto i salti mortali, insieme ai nostri cittadini, per avviare e consolidare livelli alti di differenziata. Noi siamo stati responsabili. Raggi no. E rifiuta anche il dialogo: vergognoso”, rincara il sindaco di Fiumicino Esterino Montino.

Tutto pronto per la riapertura della discarica di Albano

La sindaca Raggi, in aula, è andata dritta per la sua strada, insistendo sulla discarica di Albano: l’ordinanza per la sua riapertura sarebbe già pronta per la firma. La Raggi se la prende nuovamente con la Regione, accusando la Pisana di essere l’origine dei problemi di Roma a causa della chiusura della discarica di Malagrotta e chiede la comprensione e il sostegno dei sindaci della provincia: ma, vista la protesta fuori dal Campidoglio, di solidarietà ne avrà ben poca.

 

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