Un solo voto. Per quel unico voto è stata respinta, oggi in Senato, la proposta di sospensiva al Ddl Zan contro l’omotransfobia. A scrutinio palese il verdetto è stato di 136 sì e 135 no. Le questioni sospensive erano due e sono state presentate da Forza Italia e Lega.
Ddl Zan non passa al Senato. Salvini: “La legge è morta”
Dopo ben otto mesi dal voto alla Camera il Ddl Zan era arrivato in Senato, alle 9:30 di oggi, per il voto delle sospensive ma, come abbiamo detto, la proposta è stata respinta. Dopo quanto accaduto sono iniziati dei dibattiti – anche accesi – tra i vari presenti. Salvini, in primis, ha dichiarato che: “Se Letta e il Pd insistono a non voler ascoltare, dialogare e trovare una soluzione, la legge è morta“.
Davide Faraone, di Italia Viva, ha rincarato la dose affermando che: “Questo voto dimostra chiaramente quello che diciamo da tempo: o si cambia rotta o il Ddl Zan va a fondo“. Il Pd, dal suo canto, sembra irremovibile – così come la gran parte dei sostenitori del Ddl – Monica Cirinnà ha dichiarato che: “La legge si occupa della dignità delle persone, dell’articolo 3 della Costituzione, deve passare così com’è“.
Ddl Zan: e ora che succede?
Oggi, in apertura di seduta, erano due le richieste di sospensiva proposte; l’obiettivo era infatti rinviare la discussione al 27 luglio affinché potessero essere riviste alcune parti del testo. Adesso a Palazzo Madama continuerà l’esame del testo sul contrasto della discriminazione o violenza per sesso, genere o disabilità. Il tutto sarà riaffrontato anche giovedì 15 mentre, la discussione generale, si terrà il 20 luglio 2021.
Il padre della legge, Alessandro Zan si è pronunciato come sempre in linea con il suo pensiero: “Si può mediare su tutto ma non sulla dignità delle persone. Meglio nessuna legge che una legge discriminatoria. Il termine identità di genere serve per proteggere le persone transgender, che sono le più discriminate tra i discriminati”.