Non si placa il disappunto dei cittadini per l’ennesima rapina a mano armata effettuata da un “solito ignoto” ad Ardea. Questa volta si tratta di un uomo con casco che, sceso da un motorino, verso le 18.30 di ieri sera è entrato all’interno dell’ufficio ACI ed ha sottratto 1000 euro sotto gli occhi impauriti del dipendente dell’ufficio automobilistico. Sul posto i militari della locale Tenenza che, giunti sul posto, hanno soltanto constatato il fatto in quanto il rapinatore si era immediatamente dato alla fuga.
Un tipo di reato che sembra andare di moda ad Ardea. La dinamica dei fatti sembra corrispondere a quella che ha raccontato il proprietario di una parafarmacia nei pressi. Ardea sempre più in balia della criminalità: non accennano a diminuire le rapine o i furti in abitazione e, per di più, mentre in casa la gente dorme. Dall’inizio dell’estate le rapine di cui si ha notizia si aggirano attorno a una decina, senza contare i furti, le risse con accoltellamento o incendi di negozi, di edifici pubblici, di auto di politici e ex tutori dell’ordine, un paese ove in prevalenza gli autori restano ignoti.
Un paese scelto sempre più spesso da ricercati e galeotti. Del resto, cosa ci si può aspettare da una città ove le forze dell’ordine sono sotto organico e con scarsi mezzi. Una città ove la stessa politica non promuove visite presso gli alti comandi affinchè dotino i locali comandi dell’Arma di uomini e mezzi, come previsto per un paese di oltre cinquantamila abitanti. Intanto si fa sempre più solida la volontà dei cittadini di organizzarsi in pacifiche ronde per meglio controllare il territorio dando un aiuto ai locali tutori dell’ordine, che stando alla sequenza di reati sembrano averne proprio bisogno.
Luigi Centore