Era evaso da un centro psichiatrico di Bassens (Francia) lo scorso 29 maggio e da allora erano scattate le indagini da parte della Polizia francese. L’uomo in questione è un 44enne tunisino con residenza in Francia ed era ricercato in ambito Schengen: indagato in quel paese per apologia del terrorismo e minacce aggravate, reati contro la persona e in materia di stupefacenti.
Il 44enne, ad aggravare il tutto, aveva esaltato l’operato di Mohamed Merah: l’autore l’autore degli attentati di Tolosa e Montauban del 2012 in cui rimasero uccise numerose persone, era per tanto indicato dalle Autorità francesi quale soggetto pericoloso. Nel pomeriggio di ieri, però, la Polizia di Stato ha rintracciato il tunisino in un appartamento di Terracina (LT): scopriamo cos’è successo.
Ricercato legato al terrorismo: trovato a Terracina
Individuare l’uomo è stato possibile solo grazie all’esito di una complessa attività investigativa condotta, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, dalla Digos della Questura di Latina e da personale specializzato del Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno della DCPP/UCIGOS, iniziata nel maggio scorso dopo che ne erano state riscontrate tracce di passaggio presso le stazioni ferroviarie di Genova, Roma e Napoli.
Il 7 Luglio scorso la Sala Operativa Internazionale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP), attiva h24 nei collegamenti con strutture di polizia estere, ha segnalato in tempo reale che lo straniero aveva inviato una serie di mail all’Ispettorato Generale di Polizia Nazionale transalpino contenenti minacce all’indirizzo dei “francesi e delle loro istituzioni” sostenendo, altresì, di voler “porre fine alla propria vita uccidendo la gente”.
Gli immediati approfondimenti di carattere tecnologico hanno consentito di circoscrivere l’area da cui il soggetto aveva inviato le predette minacce, permettendo al team investigativo della Digos di Latina e dell’UCIGOS/DCPP di giungere in poche ore all’individuazione del suo nascondiglio e di bloccarlo rendendolo inoffensivo.
Lo stesso è stato quindi condotto in sicurezza presso il Centro di Cooperazione di Polizia Internazionale di Modane (FR) e consegnato alle Autorità transalpine in esito a una procedura di riammissione immediatamente attivata tra la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere e la polizia francese.