Sabato 10 e domenica 11 luglio nuovi banchetti a Pomezia per la raccolta firme per chiedere il referendum sull’eutanasia legale in Italia. Sarà possibile firmare in Piazza San Benedetto da Norcia (sabato dalle 10 alle 13) e a Torvaianica in Viale Spagna 56 (domenica dalle 16 alle 20). Già nello scorso weekend si è svolta un’iniziativa simile mentre un’altra era stata organizzata a maggio.
Referendum Eutanasia legale: le ragioni
La battaglia è portata avanti da tantissime associazioni tra cui la Coscioni. “Molte persone gravemente malate oggi non sono libere di scegliere fino a che punto vivere la loro condizione. Non hanno diritto all’aiuto medico alla morte volontaria, al suicidio assistito o ad accedere all’eutanasia come è invece possibile in Svizzera, Belgio, Olanda, Spagna, Canada, molti Stati degli Stati Uniti e sempre più Paesi nel mondo”, si legge sul sito dedicato al Referendum.
Nonostante infatti una proposta di legge di iniziativa popolare depositata nel 2013 e due richiami della Corte costituzionale, il Parlamento italiano in tutti questi anni non è mai riuscito a discutere di eutanasia legale. “Ecco perché, a fianco delle persone che non possono aspettare i tempi della politica e della giustizia, abbiamo deciso di dare la parola ai cittadini con un referendum”, proseguono i promotori.
Il quesito referendario si pone l’obiettivo di introdurre l’eutanasia legale tramite l’abrogazione parziale dell’art. 579 c.p. che punisce l’omicidio del consenziente. “Tecnicamente il quesito lascia intatte le tutele per le persone vulnerabili, i minori di 18 anni, le persone che non sono in grado di intendere e volere, quelle il cui consenso è stato estorto, e potrà introdurre nel nostro Paese il diritto all’aiuto medico alla morte volontaria. In questo modo si possono abbattere le discriminazioni oggi esistenti, consentendo la possibilità di scegliere un fine vita consapevole, controllato e sereno, anche alle persone malate che necessitano di un aiuto esterno per porre fine alle proprie sofferenze”, aggiungono.
Il quesito del referendum sull’eutanasia legale
Questo il testo formulato: “Volete voi che sia abrogato l’art. 579 del codice penale (omicidio del consenziente) approvato con regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, comma 1 limitatamente alle seguenti parole «la reclusione da sei a quindici anni.»; comma 2 integralmente; comma 3 limitatamente alle seguenti parole «Si applicano»?
I risultati raggiunti
Qualcosa comunque negli ultimi anni si è mosso. Il 14 dicembre 2017 il Parlamento italiano ha approvato la legge sulle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT). La legge n. 219 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 gennaio 2018, ed è entrata in vigore il giorno 31 gennaio 2018.
In Italia, la Costituzione riconosce che nessuno può essere obbligato ad alcun trattamento sanitario contro la propria volontà e prevede altresì che la libertà personale è inviolabile. Con sentenza 242/2019 la Corte costituzionale, grazie alla disobbedienza civile di Marco Cappato per l’aiuto fornito a Dj Fabo, ha riconosciuto anche il diritto al suicidio medicalmente assistito per le persone che ne formulino richiesta in piena lucidità, con patologia irreversibile, insopportabili sofferenze fisiche o psichiche e tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale.
Questi risultati sarebbero stati impossibili senza il coraggio delle tante persone malate che hanno lottato pubblicamente per veder rispettate le proprie volontà, da Welby a Trentini, passando per Englaro, Nuvoli, Ravasin, Velati, Fanelli, Piludu, Fabo e tanti altri. Nel nostro Paese manca ancora una legge che preveda la possibilità di aiuto medico al suicidio per le persone che non sopravvivono grazie a trattamenti di sostegno vitale.
La proposta di legge
Alla Camera dei Deputati, nel 2013, con 67mila firme l’Associazione Luca Coscioni ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia. La proposta di legge attende ancora oggi di essere discussa. “L’Associazione sta mettendo in campo mobilitazioni popolari, iniziative istituzionali e disobbedienze civili per impedire che sia vanificata la richiesta di ormai quasi 140mila persone che chiedono una normativa rispettosa della volontà di una persona capace di intendere e volere che, in determinate condizioni, vuole porre fine alle proprie sofferenze. Anche in questa legislatura abbiamo costituito un intergruppo parlamentare per le scelte di fine vita. Gli aderenti sono parlamentari di ogni schieramento politico uniti dall’obiettivo di dare all’Italia una legge sull’Eutanasia Legale”, fa sapere la Coscioni.