E’ stato indagato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi l’agente che, sabato scorso, ha sparato e ferito un uomo, un 44enne ghanese che stava seminando il panico nei pressi della stazione Termini con un coltello da cucina in mano. Si tratterebbe di un atto dovuto, quasi necessario per fare tutti gli accertamenti, con l’apertura di un fascicolo d’indagine in Procura per capire se il poliziotto abbia semplicemente fatto quello che bisognava fare e se il colpo di pistola fosse davvero necessario per fermare lo straniero.
‘Sfida’ gli agenti con un coltello in mano, il poliziotto spara e lo ferisce
E’ sabato pomeriggio quando lui, I.A, ghanese di 44 anni, dà in escandescenze nei pressi della stazione Termini, con tanto di coltello estratto dalla tasca della felpa. A nulla è servito l’intervento degli agenti che, intervenuti, lo hanno accerchiato per bloccarlo. Ma lo straniero, come se non bastasse, ha pensato bene di salire sugli scooter in sosta, “sfidare” quasi i poliziotti e con fare minaccioso ha continuato a brandire l’arma in mano. Tutto questo fino a quando un agente, per placare quella furia, ha sparato un colpo e lo ha ferito all’inguine, con il proiettile che è fuoriuscito dal gluteo.
Non sarebbe neanche la prima volta. L’uomo, già in passato, era stato “protagonista” di diversi episodi simili: aveva danneggiato alcune statue sacre presenti in alcune Chiese di Roma e aveva manifestato poi ai poliziotti atteggiamenti di odio nei confronti della religione cristiana. Ad aprile 2020, invece, era stato sorpreso più volte in piazza San Pietro e denunciato per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale nonché per offesa a una confessione religiosa. E a giugno di quest’anno, prima di sabato dunque, era stato nuovamente denunciato per danneggiamento e lesioni: aveva lanciato le bottiglie contro il centro islamico di Via San Vito a Roma e aveva ferito anche l’imam.
E ora mentre si indaga per capire la posizione del poliziotto, il ghanese – che è ancora ricoverato in ospedale – dovrà rispondere di tentato omicidio, porto abusivo d’arma, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.
Spari a Termini, agente indagato: le dichiarazioni di Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha preso parola e ha espresso tutta la sua solidarietà all’agente che, ora per atto dovuto, è indagato. “Indagato il poliziotto, che ha difeso colleghi e cittadini dalla violenza di un pregiudicato clandestino e potenziale terrorista islamico? Tutta la mia stima e solidarietà all’Agente, per il delinquente espulsione e tanti saluti”.
Il cittadino è irregolare sul territorio nazionale, ma le pratiche per l’espulsione non sono così semplici per via delle difficoltà legate all’attribuzione della nazionalità, dovute alla mancata conclusione delle procedure di riconoscimento presso le Autorità Consolari del Gambia, Costa d’Avorio, Nigeria e Ghana avviate nel 2017.