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UN ANNO A 5 STELLE, D’AVINO CRITICA L’OPERATO DELL’AMMINISTRAZIONE DI POMEZIA

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piazza pomezia (4)

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Angelo D’Avino, presidente della lista civica “Pomezia in testa” e candidato sindaco alle passate elezioni amministrative.

“10 giugno 2013-10 giugno 2014, è un anno che l’amministrazione è guidata dal Sindaco Fabio FUCCI.

E’ passato un anno da quella che consideravamo la svolta epocale per la nostra città. Tanti cittadini di Pomezia hanno fortemente voluto un cambiamento di persone e metodi; si diceva che era indispensabile rompere con il passato e rottamare una classe dirigente che aveva condotto Pomezia sull’orlo del baratro. Sono state tante le frasi di questo tipo che abbiamo sentito, appunto, un anno fa, quando tutti sentivano forte questa voglia di cambiamento e ciò che c’era  non corrispondeva più alle esigenze dei pometini. Cittadini che sentivano pesare su di loro una crisi profonda, ascoltando parole come “Comune allo sbando”, “dissesto finanziario”, o ancora “corruzione e malaffare”. Tutte cose che abbiamo sentite molte volte, purtroppo, negli ultimi anni. Anche per questo, per il sogno di una Pomezia migliore, 15 mesi fa ci siamo candidati – accompagnati da persone oneste e capaci – a guidare questa nostra amata città. Ventiquattro “coraggiosi” – cosi li ho definiti  i nostri candidati della lista civica “Pomezia in Testa” – che hanno creduto e ‘combattuto’ per una “seconda bonifica di Pomezia”. A qualcuno il nostro slogan non è piaciuto, forse perché non ne ha capito il significato. Avremmo solo voluto che Pomezia – dopo essere stata bonificata da territori paludosi e resa fertile e accogliente per molti di noi – fosse bonificata anche da un malessere diffuso e una discutibile gestione, per farla tornare quella città che ha dato ai nostri nonni e genitori la possibilità di vivere dignitosamente del proprio lavoro, prima da contadini e poi, con l’avvento della Cassa del Mezzogiorno, da operai, impiegati, imprenditori e commercianti. Perché tornasse ad essere quella “Pomezia nostra” che era una volta, il primo polo industriale del Lazio e il terzo in Italia.

La nostra esperienza – anche se non vincente – è stata positiva. E nell’immediato, abbiamo tutti sperato che la “seconda bonifica” potesse camminare sulle gambe di chi lo scorso anno ha ricevuto il mandato dai cittadini. Oggi – dopo un anno sabbatico in cui siamo stati volutamente in silenzio per verificare con oculatezza la coerenza dell’operato della nuova amministrazione a 5 Stelle rispetto al loro programma elettorale che li ha portati alla vittoria – sono tante le domande che ci poniamo.

La prima, naturale, domanda riguarda proprio il programma elettorale del Movimento Cinque Stelle di Pomezia: quello che dovrebbe essere il vero e proprio contratto con i cittadini di Pomezia è stato rispettato? Io ho letto con attenzione il programma del Sindaco e, con profondo rammarico, ho notato che – come al solito – ad oggi non è stato rispettato. Chi voleva cambiare, assomiglia troppo a chi doveva essere cambiato.

Come mai non si è fatta la raccolta differenziata porta a porta sull’intero territorio, come scritto?

Come mai non si è fatto il regolamento per le antenne per la telefonia mobile, come scritto?

Come mai non sono stati riqualificati i siti dismessi, detti ‘ecomostri’, come scritto?

Come mai non sono stati realizzati gli orti urbani, come  scritto?

Come mai – riguardo la trasparenza amministrativa – non vedo pubblicate sul sito del Comune le determine di pagamento?

Per non parlare delle  spese legali sostenute per cause perse nei confronti dei cittadini… “E io pago!”, diceva il principe Antonio de Curtis, in arte Totò… Visto che tali spese non vengono pagate da chi perde – cioè dal Sindaco che le ha commissionate – ma da tutti noi cittadini… E che secondo alcune fonti, le cifre si aggirerebbe sulle migliaia di euro (dato che si parla tanto di trasparenza, sarebbe utile pubblicare sul sito del Comune le cifre esatte, per non creare falsa informazione, e menzionare anche altri contenziosi che sono in corso, e che ci auguriamo di non perdere per non gravare ulteriormente sulle casse comunali).

Caro Signor Sindaco, Fabio FUCCI, lei sta amministrando una città o sta giocando a Monopoli con Pomezia? Io dico che il tempo è scaduto e che non si può più giocare sulla nostra pelle. Pomezia e i pometini non meritano di essere presi in giro da chi – più che amministrare una città importante come la nostra – sembra voler dare sfogo a frustrazioni e piccole vendette personali nei confronti di ladri, corrotti e corruttori.

Caro Signor Sindaco, Fabio FUCCI, Pomezia è una città con tante risorse ed energie sane, che proprio per questo, anche se in tempi di crisi, può farcela. Non siamo tutti ladri, e cavalcare l’onda del passato non le servirà a nascondere la cattiva gestione della cosa pubblica. E dire che tutti noi abbiamo sperato che si cambiasse davvero! Anche io penso di aver fatto la mia parte, facendo una lista civica e abbandonando i partiti, agevolando di fatto questo tanto atteso cambiamento; per poi vedere che – a parte il segretario comunale – tutto è rimasto tale e quale… Come mai è andata così? Allora vuol dire che tutto andava bene.

Caro Signor Sindaco, Fabio Fucci, io non la conosco bene. Ci siamo visti in alcune occasioni in campagna elettorale, so che lei non è di Pomezia. Anche io non sono nato a Pomezia ma ad Avellino, ma sono qui da circa quaranta anni. I miei figli non sono potuti nascere qui solo perché a Pomezia non c’è il reparto maternità, ma tutti insieme abbiamo contribuito a fare Pomezia grande e non permetteremo a nessuno di farla tornare indietro. Per questa ragione, rivolgo un accorato appello ai Consiglieri Comunali di opposizione ma soprattutto a quelli di maggioranza: ribellatevi fino a che siete in tempo, non siate complici di una disfatta, non restate a guardare inermi mentre qualcuno – non con l’autorevolezza ma con l’autorità – sta portando Pomezia allo sbando, bloccando tutto ciò che si muove, senza una ragione specifica ma per il solo gusto di dire “No!” a tutto. Pomezia sta subendo una desertificazione: se continua così, a breve non ci saranno che disoccupati, cassintegrati, esodati e disperati, in nome di una lotta personale del Sindaco che – invece di essere da volano per uno sviluppo economico della città – è un vero e proprio freno a mano tirato. Della serie, meno si fa e meno si sbaglia… Ma visto che in questo anno non si è creato un solo posto di lavoro, direi che la sua filosofia è: chi nulla fa, nulla sbaglia…

Quindi, caro Presidente del Consiglio Comunale e cari Consiglieri, se potete fare qualcosa, per invertire questa tendenza che sta facendo fuggire le imprese ed impedisce alle nuove di venire nel nostro Comune ad investire, fatelo!. E poi, cosa dire dei fatti di cronaca che vediamo sui TG nazionali: merendine si o merendine no, un Sindaco che non riceve categorie sociali, sindacati, persone con disabilità, commercianti, semplici cittadini bisognosi anche di una semplice parola di conforto. Un Sindaco che dialoga solo attraverso l’uso dei reparti della Celere, che prendono a manganellate chi osa disobbedire al capo, vedi il problema Università e le manifestanti che occuparono la scuola Trilussa. Mi auguro che questo trattamento non venga usato anche nei miei confronti, che ho osato fare un’analisi dei primi 365 giorni di FUCCI amministratore, criticando il suo operato. Naturalmente, sono pronto a scusarmi se ciò che ho scritto non corrisponda a verità, come è giusto che sia. Se invece ciò che affermo è vero, sarà il Sindaco con il suo fare arrogante, che non risponde nemmeno al saluto, a doversi scusare. Sia chiaro, io – anche da solo – continuerò a lottare per difendere la mia città, come ho sempre fatto in passato, quando l’attuale Sindaco Fucci nemmeno sapeva dove era Pomezia. E questo posso continuare a farlo anche da semplice cittadino, senza ruoli istituzionali. Quindi, stia sereno caro Signor Sindaco, Fabio Fucci: non le chiederò nulla, ma dopo un anno non ci sono più giustificazioni. I mancati risultati sono solo dovuti alla sua incapacità amministrativa; non si possono più accettare giustificazioni su mala gestione e debiti contratti dalle precedenti amministrazioni. E’ ora di farla finita: ma è mai possibile che il debito che ha trovato lo debbano pagare sempre e solo i cittadini con l’aumento delle tasse? Lo faccia pagare a chi l’ha contratto e, se ha coraggio, ci dica i nomi e i cognomi dei responsabili. Magari si potrebbero vendere eventuali immobili ottenuti con proventi illeciti, ma non il TEATRO che è un bene dei cittadini e guai a chi lo tocca…! Caro Signor Sindaco, lei rappresentava la speranza per tanti pometini, ma oggi – dopo un anno – rappresenta la più completa DELUSIONE. Caro Signor Sindaco, dal buio è uscito solo lei, visto che era un perfetto sconosciuto, che grazie ad un movimento nazionale – che ha saputo infondere speranza nei cittadini annichiliti dalla vecchia e corrotta classe dirigente – è diventato Sindaco. Ma noi cittadini siamo rimasti nel buio più tetro.

Non sempre chi tace acconsente. Io ho deciso – a distanza di un anno – di fare un’analisi del suo operato. Giusta o sbagliata che sia, mi auguro che altri abbiano il coraggio di fare altrettanto”.

Angelo D’Avino

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