Mezzi di trasporto affollati, orari che non sempre vengono rispettati, guasti e stazioni delle metro chiuse per lavori. Una vera e propria odissea che chi a Roma deve muoversi con bus e metro conosce, purtroppo, bene. Un viaggio per recarsi sul posto di lavoro o a scuola che spesso si trasforma in un incubo perché a nulla serve prepararsi, partire con anticipo: l‘imprevisto è sempre dietro l’angolo. Ma fino a quando l'”imprevisto” resta tale e non si trasforma in una brutta storia di quotidianità? E’ questo quello che si domandano in tanti, soprattutto perché i disservizi e i disagi sembrano non mancare. Tra ascensori rotti e disabili costretti a farsi assistere, quando bisognerebbe forse garantire i servizi essenziali ai cittadini.
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Solo pochi mesi fa Dario B. aveva denunciato la situazione nella metro della Stazione Termini, snodo ferroviario che ogni giorno vede migliaia e migliaia di passeggeri transitare. Una metro che sembrava funzionare, ma solo in parte. Gli ascensori e le scale mobili erano guaste e questo per chi è in carrozzina non è ‘cosa da niente’, ma una vera barriera architettonica difficile da superare. Dario, con tanto di foto sulla sua carrozzina spinta a fatica da altri cittadini, aveva parlato di violenza privata e di interruzione di pubblico servizio. Ma i mesi passano e la situazione si ripete. Pochi giorni fa, infatti, un disabile è rimasto bloccato alla stazione della metro B Rebibbia perché l’ascensore, come fa sapere Atac in una nota, è in fase di collaudo. Anche questa volta i lavori sono stati sì completati, ma è necessario fare dei controlli per poter dare il via libera agli impianti. E se da una parte l’azienda capitolina dei trasporti si è scusata per i disagi, dall’altra viene spontaneo chiedere: succederà ancora? O le scuse verranno sostituite da fatti concreti?