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ARDEA: PROCESSO NECROPOLIS, NUOVO RINVIO

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Salta per vizio di notifica la prima udienza del processo “necroposis”, che vede accusati – per fatti ancora tutti da provare – per il reato di  induzione alla concussione ed altro l’attuale sindaco  Luca Di Fiori, l’assessore ai servizi sociali e pubblica istruzione e bilancio Nicola Petricca, l’ex assessore all’ambiente Cassio Roccafiorita ed un imprenditore di onoranze funebri, mentre per i reati di turbativa d’asta sono coinvolti l’avvocato Giovanni Cucozza, attuale dirigente ai servizi sociali e centri anziani, pubblica istruzione, Sport, turismo e spettacolo, un ex dirigente, un ingegnere, un geometra dell’urbanistica e quattro imprenditori. Questa mattina, se non fosse stata rinviata l’udienza al 20 novembre, erano pronte a costituirsi parte civile l’Associazione Libera e l’Associazione  Caponnetto, oltre a Moreno Caratelli, sia in qualità di responsabile locale del Pd che come privato cittadino, che si sarebbero aggiunte al responsabile della ditta denunciante, per il quale è stata già accettata la costituzione di parte civile nel momento del rinvio a giudizio degli imputati. Il Segretario sezionale del PD Caratelli, constatata la volontà del consiglio comunale di non dar seguito alla delibera del gennaio 2006 che impone alla giunta la costituzione di parte civile in automatico in tutti i processi per reati contro la pubblica amministrazione, ha dichiarato: “A sorpresa, ma non troppo, questa mattina nell’udienza preliminare ho appreso che il processo si avvia sempre più ad una archiviazione, anche se vede imputati eccellenti per reati contro la pubblica amministrazione”. Il segretario Pd precisa che “l’atto di costituzione non vuole essere assolutamente un’azione politica tra schieramenti diversi o una condanna: si è colpevoli sono dopo una sentenza passata in giudicato. La nostra è solo una precisa volontà di ripristino delle regole a tutela dei cittadini, per riportare la legalità in un paese ove la legalità ormai sembra essere sempre più un optional, tanto è vero che il respingimento da parte del consiglio comunale è stato da noi recepito come un chiaro atto di arroganza e disprezzo delle regole”.

Luigi Centore

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