Nessuno si sarebbe immaginato di dover fare i conti con una pandemia globale, un lockdown durato mesi, una vita “rimodellata” su nuove abitudini in un’Italia prima spettrale, poi suddivisa in zone colorate. Dal rosso all’arancione fino all’ambita zona gialla. Ma c’è una fascia, reintrodotta da poco, che tutte le Regioni/Province autonome sperano di raggiungere presto, quella bianca. Zona bianca vuol dire “normalità”, seppur nel rispetto di tutti i protocolli – dal distanziamento alla mascherina obbligatoria. Zona bianca vuol dire la luce fuori dal tunnel, la possibilità di “lasciarsi alle spalle” un periodo buio. E ora, c’è uno studio che circola tra gli esperti del Ministero della Salute che ben fa sperare in un‘Italia presto tutta in fascia bianca.
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Zona bianca in tutta Italia: ecco da quando, cosa dice lo studio
Lo studio, come spiega Il Messaggero, calcola che la percentuale dei cittadini immunizzati sia vicina al 40%. Questo perché circa il 32% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino, ci sono 3,7 milioni di persone che hanno superato l’infezione e ce ne sono altre che sono state positive senza neppure saperlo. Ma se è vero che da una parte gli anticorpi non durano per un tempo indefinito, è altrettanto vero che i casi di reinfezione non sono all’ordine del giorno. Ed è così che lo scenario dell’Italia tutta bianca a fine giugno si fa sempre più largo. “E’ plausibile – dicono al Ministero della Salute – dobbiamo però vigilare perché non si diffonda la variante indiana, più trasmissibile di quella inglese, ed è necessario che gli italiani mantengano comportamenti prudenti come l’uso delle mascherine e il distanziamento. A queste condizioni, si può fare”.
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Questo, però, non significa che sarà una via libera per tutti. Già dal prossimo 1 giugno, infatti, Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna passeranno in zona bianca e dal 7 giugno la stessa fortunata sorte toccherà ad Abruzzo, Veneto e Liguria. Quello che è certo è che per passare in zona bianca l’incidenza dei contagi deve essere inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per ben tre settimane consecutive e solo i monitoraggi settimanali degli esperti riusciranno a chiarire meglio il quadro. Con la speranza che presto tutta l’Italia possa ritornare davvero alla normalità.