Un ingegnoso “trucco” per continuare a spacciare malgrado si trovasse ai domiciliari. Sono stati gli investigatori del commissariato Viminale, diretto da Mauro Baroni, a fermare l’attività di spaccio di A.K., albanese di 33 anni, già ai domiciliari in zona Casilina, per reati inerenti gli stupefacenti. Dopo un’indagine lampo, gli agenti hanno scoperto che l’uomo, nonostante fosse sottoposto alla misura cautelare, stava continuando a spacciare e così si sono appostati per verificare le modalità con cui veniva messo in atto il reato.
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Il 33enne, dopo” la citofonata”, usciva dall’appartamento ma non dal palazzo, riuscendo così ad eludere la sorveglianza tramite braccialetto elettronico che non dava l’allarme, recuperava la cocaina nascosta nel contatore condominiale e la consegnava all’acquirente di turno. Grazie al fiuto dei cani antidroga dell’unità cinofila della Questura, i poliziotti hanno trovato, nell’appartamento, un involucro sferico in carta argentata al cui interno c’erano 4 dosi di cocaina