Il classico monitoraggio degli esperti della cabina di regia si avvicina e la domanda per chi vive nel Lazio (ma non solo) è sempre la stessa: la Regione cambierà (nuovamente) colore? Da più di 15 giorni il Lazio è in zona gialla e ha potuto allentare le misure: bar e ristoranti sono aperti anche a cena (ma solo con tavoli all’esterno), cinema, teatri e musei hanno riaperto i battenti e gli spostamenti sono concessi (liberi tra territori dello stesso colore, con un pass in quelli con un’altra classificazione di rischio). Ma se qualche giorno fa l’Assessore D’Amato aveva lanciato un allarme perché con l’Rt vicino l’1 la Regione avrebbe rischiato il passaggio in zona arancione, ora i dati sembrerebbero confermare il giallo.
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Lazio zona gialla o arancione da lunedì 17 maggio?
Con un Rt che sfiora l’1 la Regione rischierebbe il passaggio in zona arancione. Ma è proprio per questo motivo che l’Assessore D’Amato ha chiesto più volte al Cts di rivedere i parametri, che di fatto sanciscono poi la classificazione dell’Italia in più zone. “Lieve aumento del valore RT – ha spiegato D’Amato – ma valutazione del rischio bassa. L’incidenza settimanale sotto la media italiana. Rivedere il peso del coefficiente Rt o presto tutta l’Italia andrà in arancione, nonostante l’incidenza in calo”. Ed è proprio su questo punto che da giorni si discute perché c’è chi vorrebbe spingere affinché come criterio venga preso in considerazione l’Rt ospedaliero, quello che indica la situazione negli ospedali (tra ricoveri e terapie intensive).
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Ma se da una parte l’Rt sfiora l’1 (ma ricordiamo che è calcolato al 21 aprile scorso), dall’altra nel Lazio i dati non sembrano così preoccupanti, al punto che ieri si è registrato il numero più basso di positivi (635 in 24 ore) negli ultimi 7 mesi. Inoltre, stando ai dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali aggiornati all’11 maggio, nel Lazio la percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è del 27% (soglia di rischio è del 30%). Per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia la percentuale è del 28, contro la soglia di rischio del 40%. Numeri che fanno ben sperare e che allontanerebbero l’ipotesi del passaggio della Regione in zona arancione, soprattutto ora che la campagna di vaccinazione è in pieno ritmo.
Al momento, non c’è nessuna ufficialità: questa settimana sarà decisiva e, solo dopo il monitoraggio di venerdì prossimo, si vedrà se qualcosa cambierà per la Regione Lazio, ora che parrebbe avere tutti i dati per la conferma in zona gialla.