Da due settimane il Lazio è in zona gialla, ma adesso la Regione rischia di passare (di nuovo) in arancione. L’allarme, in realtà, è stato lanciato proprio dall’assessore Alessio D’Amato che, più volte, ha chiesto di rivedere il peso del coefficiente Rt. Questo perché se i parametri non vengono rivalutati dal Comitato Tecnico Scientifico tutta l’Italia, che oggi si è svegliata “tinta di giallo”, rischia di passare in arancione e di trovarsi faccia a faccia (per l’ennesima volta) con le misure restrittive.
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Roma e il Lazio in zona arancione da lunedì 17 maggio?
Va specificato che indice Rt è calcolato al 21 aprile, oltre 15 giorni fa. Eppure, sulla base di questo dato, il Lazio rischia di fare un balzo dal giallo all’arancione, nonostante la Regione non abbia condizioni preoccupanti. Tutto il contrario. La valutazione del rischio è bassa e l’incidenza settimanale, come ha specificato l’Assessore D’Amato, è sotto la media italiana. Tra l’altro, i casi giornalieri sono in calo e i tassi di occupazione ospedaliera sono sotto la soglia di rischio. Sì, perché stando ai dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali aggiornati al 9 maggio, nel Lazio la percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è del 28% (soglia di rischio è del 30%). Per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia la percentuale è del 29, contro la soglia di rischio del 40%. Numeri che fanno ben sperare, soprattutto perché i positivi sembrano essere in diminuzione, così come i decessi, i ricoveri e le terapie intensive. Attualmente, nel Lazio sono positivi 37668 cittadini: 1832 sono ricoverati, 266 sono in terapia intensiva e 35570 sono in isolamento domiciliare.
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Questa settimana sarà decisiva e, solo dopo il monitoraggio di venerdì prossimo, si vedrà se qualcosa cambierà per la Regione Lazio, ora che l’indice Rt sta sfiorando l’1. Da capire se il CTS cambierà il peso del coefficiente Rt perché quando questo valore arriva a 1 è automatico il passaggio in fascia arancione, proprio adesso che molte attività avevano ripreso a “respirare”. Verranno accolte le richieste dell’Assessore D’Amato? Domanda che, almeno per il momento, resta senza risposta. Tra un paradosso e l’altro.