Home » Ultime Notizie » L’Aloe vera può essere cancerogena? La risposta dell’esperto

L’Aloe vera può essere cancerogena? La risposta dell’esperto

Pubblicato il
aloe vera cancerogena

L’Aloe vera può essere cancerogena? Stiamo vivendo uno strano periodo ed abbiamo credenze ancora più singolari. Diffidiamo dei vaccini e dei farmaci perché siamo terrorizzati dalla possibilità dei loro rarissimi effetti collaterali, ma ci affidiamo ciecamente agli integratori ed a qualsiasi tipo di sostanza marchiata come “naturale”, convinti che “se è ricavata dalle piante non può fare male”. Ma questa è una convinzione sbagliata perché anche i prodotti “naturali”, persino quelli ritenuti “molto salutari” possono in realtà contenere sostanze dannose, come dimostra il recente caso del ritiro dal commercio di alcuni integratori alimentari ricavati dall’Aloe.

Aloe vera: il caso

Questa pianta presenta tipiche foglie spesse e carnose ed è molto diffusa anche in Italia. Tra le sua varietà, l’Aloe vera è quella più utilizzata per produrre integratori o gel e creme per il trattamento di problemi cutanei. Tuttavia, a partire dallo scorso 8 aprile (data in cui è entrato in vigore il nuovo regolamento della Commissione Ue), alcuni di questi integratori sono stati vietati perché ritenuti dall’EFSA, (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), genotossici, ovvero in grado di danneggiare il DNA e cancerogeni. L’allarme che ha portato a questo divieto è partito da uno studio del BfR tedesco (Istituto federale per la valutazione dei rischi), che ha evidenziato la presenza di antranoidi negli strati esterni delle foglie di Aloe, sostanze che possono avere un effetto genotossico e cancerogeno anche a basse concentrazioni. Nel nuovo regolamento sono stati quindi vietati, i prodotti che contengono derivati dell’idrossiantracene una sostanza che per quanto “naturale” è chimicamente molto simile agli IPA, gli Idrocarburi policiclici aromatici, che hanno noti effetti tossici sulla salute umana.

Questo studio ribalta i risultati di una precedente indagine, fatta sempre dall’EFSA nel 2013, che, al contrario, riteneva che la presenza di derivati dell’idrossiantracene negli integratori fosse utile a migliorare la funzionalità intestinale, ma ora si è scoperto che al tempo stesso favoriva anche il cancro all’intestino. Queste notizie hanno gettato nel panico i consumatori abituali di bevande ed integratori a base di Aloe ed hanno sorpreso tutti perché di questa pianta per anni si sono decantati solo gli straordinari effetti benefici. Ben lontani dal pensare che alcuni suoi derivati potessero avere effetti cancerogeni, per anni si è pensato che, al contrario, questa straordinaria pianta poteva risultare utile nella lotta contro il cancro. Ipotesi fervidamente sostenuta ad esempio da Padre Romano Zago, (un francescano nato in Brasile), in un suo famoso libro ed in numerose sue interviste. Ma ci sono studi scientifici ancora in corso anche per valutare il ruolo dell’Aloe nel ridurre l’impatto di alcuni effetti collaterali dei trattamenti oncologici, come le infiammazioni delle mucose dopo radioterapia. Sul sito dell’AIRC troviamo ad esempio che l’Aloe contiene alcune molecole capaci di stimolare il sistema immunitario come l’acemannano o l’aloeride, o in grado di agire sull’apoptosi (il processo di “morte programmata” delle cellule), il cui controllo è fondamentale nella lotta contro il cancro. Ma si sottolinea anche il fatto che: “prodotti contenenti Aloe vera possono interferire con l’azione di alcuni farmaci e causare gravi problemi alla salute, in alcuni casi addirittura letali”.

L’aloe vera può essere cancerogena?

Quale è allora la verità l’Aloe fa bene e può essere utilizzato persino per curare il cancro o al contrario ha effetti genotossici e cancerogeni? Come accade per qualsiasi farmaco, preparato fitoterapico o vaccino purtroppo possono essere vere entrambe queste cose. Infatti, qualsiasi sostanza naturale o artificiale che viene assunta in dosi tali da provocare dei benefici ha quasi sempre anche degli effetti nocivi e persino letali per un limitatissimo numero di individui.

Nel caso degli integratori a base di Aloe, tutto dipende dal modo in cui si estraggono i principi attivi, ovvero dalla presenza o meno dei derivati dell’idrossiantracene. Questo significa che si possono acquistare solo prodotti che hanno superato i rigidi controlli previsti per verificare il rispetto delle nuove normative europee (le più restrittive al mondo). Diffidate in questo momento di offerte speciali fatte per smaltire stock di integratori che dovrebbero essere ritirati dal commercio perché non più a norma. Chi si affida poi ad improvvisati esperti e/o acquista integratori on-line su siti che importano direttamente dall’estero bypassando i controlli corre molti rischi. Ma ricordiamoci inoltre che indipendentemente dalla presenza di sostanze dannose, non tutti reagiscono allo stesso modo, per questo prima di assumere qualsiasi prodotto, anche se “naturale” e di libera vendita, è meglio consultarsi con il proprio medico. Solo quest’ultimo infatti è in grado di valutare, caso per caso, il rapporto dei benefici rispetto agli effetti collaterali, tenendo conto dei farmaci che già si assumono nonché di altre condizioni patologiche o fisiologiche (gravidanza, adolescenza, ecc.) che sconsigliano l’uso di certi prodotti. Comunque, una alimentazione sana ed equilibrata basata sulla nostra dieta mediterranea non richiede l’uso di integratori e non ci riserva brutte sorprese quando, troppo tardi, si scopre che la presunta benefica “sostanza miracolosa” era in effetti cancerogena e pericolosa. Forse dovremmo ricordarcelo quando cerchiamo facili e “comode” soluzioni ai nostri problemi alimentari.

Monica Grosso – Biologo nutrizionista
Se volete contattare l’Autore di questo
articolo rivolgetevi al 3208942854 –
monicagrosso1@tiscali.it

Impostazioni privacy