L’estate sta per arrivare ma tra la campagna vaccinale e il timore delle varianti, gli italiani continuano a chiedersi come si svolgerà la stagione calda. Si potrà viaggiare? La mascherina sarà obbligatoria? Dalla cabina di regia – Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e Fabio Ciciliano del Cts – arrivano delle indicazioni su quanto accadrà per l’estate 2021, con le regole da seguire.
Per prima cosa l’obiettivo è mantenere l’indice di contagio Rt stabilmente sotto di 1; abbinata ad un’incidenza di casi (per centomila abitanti) circa a 50. L’attuale situazione non è delle migliori ma sicuramente ne abbiamo affrontate di più complesse: tuttavia nessun vuole che a settembre si scateni un’altra ondata Covid, come per l’estate scorsa, quindi bisognerà seguire delle regole.
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Estate 2021: le regole e le preoccupazioni
Oltre all’Indice Rt inferiore ad 1, all’incidenza casi sugli abitanti e alla campagna vaccinale che dovrà proseguire spedita, bisognerà essere prudenti e rispettare alcune regole (valide anche per chi è vaccinato, soprattutto con una sola dose).
Fabio Ciciliano, ha fornito delle dichiarazioni al Messaggero, circa l’estate 2021: “Diciamolo chiaramente: saranno vacanze più tranquille, ma le precauzioni devono continuare. Parlo di mascherina, distanze e igiene. L’esempio di Israele, dove all’aperto stanno rinunciando alle mascherine, non possiamo ancora seguirlo perché noi raggiungeremo l’immunità di gregge solo in autunno. E comunque è probabile, per prudenza che le mascherine saranno necessarie per tutto il 2021”.
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Ciciliano, poi torna a parlare di varianti: “L’ormai prevalente circolazione in Italia della variante inglese e la presenza di altre varianti che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria, richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia”. Lo stesso Fabio Ciciliano insiste parlando degli effetti delle riaperture che però si vedranno solamente a metà maggio: “Oggi semmai, possiamo vedere solo l’effetto del rientro a scuola in presenza. Voglio essere molto chiaro: se i comportamenti non saranno rigorosi, un nuovo aumento dei casi che costringerà a conseguenti chiusure sarà inevitabile. E non si può neppure pensare che tutto debba dipendere dai controlli del Ministero dell’interno, delle forze dell’ordine (…) il problema è rappresentato dalla scarsa attenzione nei comportamenti personali”.