Ancora polemiche sui social per le regole da rispettare; in zona gialla, secondo il nuovo decreto, si può consumare (a pranzo e cena) in un bar o in un ristorante ma esclusivamente all’esterno. E’ necessario che il locale abbia dei tavoli fuori, altrimenti l’alternativa è l’asporto: questo per svariati motivi, tra cui il ricircolo d’aria e l’opportunità di gestire il numero della clientela. Nonostante le difficoltà portate dal maltempo ieri i ristoratori hanno lavorato, con queste limitazioni.
Sui social, però, le criticità sono sempre all’ordine del giorno: effettivamente è difficile comprendere come alcuni “assembramenti” contingentati possano essere negati ed altri accettati.
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Una segnalazione arriva proprio in questa giornata di domenica: si sa, molti la trascorrono nei centri commerciali eppure la fila sembra ricordare i primi giorni di pandemia davanti i supermercati. Siamo davanti l’Ikea e ci sono più di 50 persone (ad occhio e croce) in attesa: con la mascherina, all’aperto, ma tutti in attesa di entrare nella multinazionale svedese. “I ristoranti solo all’aperto. Vuoi un caffè? Solo asporto. Altrimenti è pericoloso. Ikea? E vabbè quella è una multinazionale. Vuoi mettere il peso politico?”
Queste parole, denotano sia un atteggiamento iper critico per il modo in cui i decreti sono stati pensati e attuati, sia una discrepanza tra quel che viene scritto su carta e quel che accade realmente. Forse dovremmo abituarci a bere meno caffè e comprare più mobili all’Ikea (con quella nota di ironia che caratterizza questi Dpcm).