Individuati e, poi, arrestati in Francia 7 ex brigatisti italiani grazie ad una collaborazione tra polizia italiana e l’antiterrorismo francese. L’operazione è tutt’ora in corso e l’obiettivo finale sarà l’estradizione in Italia, tuttavia all’appello mancano 3 brigatisti che, accortosi del blitz, si sarebbero dati alla fuga. Parliamo di Luigi Bergamin, Maurizio Di Marzio e Raffaele Ventura sono loro gli ex rossi in fuga dopo l’operazione scattata questa mattina.
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Francia: chi sono i 7 brigatisti arrestati
Dei 7 arrestati, si apprende che 4 di loro hanno in capo una condanna di ergastolo; parliamo di Roberta Capelli, Marina Petrella, Sergio Tornaghi e Narciso Manenti, i primi 3 sono ex appartenenti delle Brigate Rosse, Manenti invece faceva parte dei nuclei armati contropotere territoriale.
Tra gli arrestati c’è anche il nome di Giovanni Alimonti ed Enzo Calvitti, entrambi delle Brigate Rosse che hanno rispettivamente una pena di 11 anni, 6 mesi e 9 giorni e 18 anni, 7 mesi e 25 giorni. Infine arrestato è anche Giorgio Pietrostefani, ex di Lotta Continua, che dovrà scontare una pena di 14 anni, 2 mesi ed 11 giorni.
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L’operazione non è scattata dall’oggi al domani, bensì i rossi erano sotto osservazione da tempo; il blitz è riuscito solo grazie alla cooperazione degli uffici di collegamento della polizia italiana a Parigi e la direzione antiterrorismo francese. Emmanuel Macron ha precisato che i 10 nomi individuati (7 arrestati e 3 in fuga) è il frutto di «un importante lavoro preparatorio bilaterale, durato diversi mesi che ha portato a prendere in considerazione i reati più gravi». Al contempo c’è chi non ha apprezzato «la piccola retata» come l’ha definita Irene Terrel, avvocata storica degli ex terroristi italiani in Francia, che ha denunciato l’operazione come «un tradimento senza nome da parte della Francia».