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Pomezia, arriva il servizio Monopattini, ma i cittadini protestano: ecco la lettera della giovane Martina

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monopattini elettrici

E’ di pochi giorni fa la notizia della nascita del servizio di Monopattini sharing a Pomezia. Una notizia apprezzata in città, ma che allo stesso tempo ha fatto insorgere parecchie polemiche. Il tema principale della polemica è quello della trascuratezza del trasporto pubblico urbano.
Molti cittadini, se pur contenti dell’arrivo del servizio di monopattini elettrici, si chiedono come sia possibile che invece quello degli autobus sia così trascurato, specialmente nelle zone periferiche della città.

Su questo tema si è espressa anche Martina, una giovane cittadina di Pomezia che a soli 20 anni ha già le idee molto chiare. Martina ha scritto una lettera al Sindaco Adriano Zuccalà e ora, in attesa di un suo riscontro, ha deciso di contattare la nostra redazione per far sentire la sua voce, sicura che il suo pensiero sia condiviso dalla maggior parte dei cittadini.

La lettera di Martina

«Ho venti anni, sono sempre stata molto attiva in città, ed ho sempre vissuto qui – scrive Martina – Non ho ancora conseguito l’esame della patente, quindi, di conseguenza, mi muovo soltanto a piedi. 
Nei post pubblicati sulla piattaforma di Facebook faccio presente quanto sta accadendo negli ultimi giorni, ho espresso la volontà di voler scrivere al Sindaco Adriano Zuccalà mediante anche una petizione, una raccolta firme, o qualsiasi altra cosa, poichè da ragazza che ama spostarsi in modo sicuro ho molto da dire». 

I tre punti a sfavore dei monopattini elettrici

«Il Sindaco vuole aderire ai monopattini elettrici in modo tale da spostarsi medianti quelli – prosegue Martina – ma riflettendoci bene, proprio questa mattina in fermata dell’autobus, ho pensato al fatto che non avrebbe senso per ben tre motivi specifici: 

  • 1: lo spreco di soldi che possa andare ad investire e “sistemare” altri punti della nostra città.
  • 2: le strade non sono sicure per poter viaggiare su dei monopattini.
  • 3: Pomezia è una città di persone per lo più anziane. 

Tornando al motivo numero uno, avrei idee in mente su come investire i soldi: riqualificazione delle strade, fermate degli autobus, aumento delle linee degli autobus per chi vive in periferia». 

Strade malandate

«Le strade di Pomezia sono veramente malandate – spiega Martina – hanno buche, radici, sono pericolose e le persone rischiano di inciampare e farsi dolorosamente male. 
Le fermate degli autobus sono (cito uno dei commenti ricevuti sotto un mio post) neanche da terzo mondo, non sono sicure, si aggirano persone decisamente poco raccomandabili che tentano di adescarti in qualsiasi modo, anche solo chiedendoti l’orario del pullman, specie nella fermata del BUS COTRAL di via del Mare, Total Erg». 

La trascuratezza delle periferie

«Mentre, per andare a sottolineare l’ultima idea, vi faccio presente il fatto che vivo in una traversa di Via Naro – racconta la ragazza – messa in riqualifica e sistemata negli anni passati quel minimo da non farci apparire più come le favelas di Rio de Janeiro, dato che il distacco è così forte rispetto al centro di Pomezia. Nella mia zona passa un solo autobus con solo due orari, il primo orario è delle 6:44 del mattino che conduce fino a Don Luigi Sturzo, il secondo orario è circa alle 12:15, sempre conducendo verso Don Luigi Sturzo. Mentre per quanto riguarda poter arrivare dal centro di Pomezia alla zona di Via Naro c’è essattamente un solo orario alle 14:17, il quale, la maggior parte delle volte, neanche passa. Ovviamente entrambe sono gestite dalla linea Troiani». 

La raccolta firme

«Detto questo credo di aver spiegato a pieno il mio pensiero rigurdante ciò. 
In tal caso sono pronta ad aprire una raccolta firme il prima possibile in modo tale da cercare di far “sistemare” almeno uno di questi punti, così da far arrivare il messaggio al nostro Egregio Sindaco Zuccalà».

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