Lunedì 26 aprile è passato alla storia come una giornata importante per le riaperture, per i lavoratori ma anche per i cittadini. Tuttavia sono tanti i punti per i quali discussione è ancora accesa, ad esempio l’impossibilità di consumare al bancone, neppure per un caffè, o (nota ancor più dolente) il coprifuoco. Come tutti sanno, i ristoranti hanno ottenuto l’opportunità di accogliere i clienti anche a cena: un traguardo che non accadeva dall’estate scorsa. Il coprifuoco, però, rimasto invariato alle 22 ha creato non poco scompiglio tra ristoratori e cittadini.
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Coprifuoco alle 23: oggi la proposta in Parlamento
Matteo Salvini, il leader della Lega, nel giorno simbolico della Liberazione ha lanciato una petizione per abolire il coprifuoco alle 22, (giocando così sull’appoggio dei cittadini). Tuttavia è importante che la richiesta arrivi al Governo e non solo online. Proprio per questo motivo oggi in Parlamento si giocherà una partita importante: spostare o meno il coprifuoco.
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E’ stata così Fratelli d’Italia a presentare un ordine del giorno al DL Covid con cui chiederà, nel pomeriggio di oggi, il ritro del coprifuoco. A molti sembra un gioco di maggioranza e strategia per restare forti al Governo, pur vero è che il tema sia molto sentito dagli italiani. Il punto che crea scompiglio è proprio l’impossibilita di andare a cena fuori: se alle 22 bisogna essere dentro le mura della propria abitazione, come si fa ad arrivare al ristornate, cenare e andar via in così poco tempo?
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Per città come Roma, tuttavia, è stato ammesso un 10 o 15 minuti di tolleranza per il rientro a casa. I ristoranti però alle 22 dovranno avere le serrande abbassate, considerando la pulizia dei locali e quanto segue a chiusura, i clienti dovrebbero uscire come minimo alle 21. E’ chiaro quindi: nel prossimo cdm si proporrà che il coprifuoco venga sposato alle 23, per le conferme bisognerà però attendere l’ultima parola di Draghi.