Non solo vaccini, prosegue la ricerca scientifica per individuare farmaci e medicine che possano contribuire a contrastare gli effetti del Covid-19. Le sperimentazioni e i test vanno avanti nella speranza di riuscire ad ottenere un prodotto che sia in grado di combattere, prevenire (o limitare) le degenerazioni più gravi del virus che spesso portano alla morte del paziente.
Al momento, lo ricordiamo, non esiste nessuna terapia che si sia dimostrata sicuramente efficace nella cura dell’infezione da SARS-CoV-2. Dato che si tratta di un’infezione virale e che la fase avanzata di COVID-19 è legata anche alla risposta infiammatoria dell’organismo, le classi di farmaci attualmente utilizzate includono agenti antivirali, inibitori dell’infiammazione/farmaci antireumatici, eparine a basso peso molecolare, plasma e anticorpi terapeutici.
Ciò nonostante la sperimentazione, come detto, non si è mai fermata e si muove su più fronti. Dagli anticorpi monoclonali, agli anticorpi terapeutici o all’uso di specifici antivirali la medicina sta cercando di individuare strategie efficaci per la lotta alla diffusione del Covid-19. Gli ostacoli purtroppo non mancano, tra tutti la diffusioni della varianti che rendono più complicati i test clinici.
Farmaci per curare il Covid, nuove medicine in arrivo: ecco quali sono e come funzionano, il punto
La ricerca come detto si muove su più fronti. Tra le novità più promettenti vi è il farmaco antivirale Molnupiravir o MK-4482 la cui efficacia si sta testando sull’uomo e starebbe fornendo dati incoraggianti anche su pazienti ospedalizzati con la sperimentazione già in fase avanzata. I test sugli animali hanno rivelato, come riporta Focus, che il farmaco inibisce la replicazione del SARS-CoV-2, e riduce i danni polmonari del coronavirus.
Poi c’è l’AT-527. Anche qui un antivirale, somministrato per via orale progettato per inibire la replicazione del virus interferendo con l’RNA polimerasi virale, elemento cruciale all’interno del processo di replicazione dei virus a RNA. Attualmente i test clinici sono in “fase 2”. Da quanto si apprende gli studi stanno coinvolgendo pazienti che manifestano la malattia in modo moderato.
Speranze arrivano anche dagli studi riguardanti il Baricitinib. Il 22 aprile l’AIFA ha autorizza il trial clinico. L’obiettivo primario è quello di valutare l’efficacia di Baricitinib nel ridurre il numero di pazienti che richiedono ventilazione invasiva dopo 7 e 14 giorni di trattamento. Gli obiettivi secondari sono valutare ad esempio il tasso di mortalità dopo 14 e 28 giorni dalla randomizzazione o il tempo di ventilazione meccanica invasiva (giorni).
Come funziona la sperimentazione dei farmaci anti Covid in Italia
In Italia, nell’ambito dell’emergenza COVID-19, la valutazione di tutte le sperimentazioni cliniche sui farmaci è stata affidata all’AIFA (Decreto Legge Cura Italia Art. 17). L’AIFA autorizza sperimentazioni cliniche controllate che prevedono l’utilizzo su pazienti affetti da COVID-19 di alcuni trattamenti farmacologici. Il numero delle sperimentazioni è in costante crescita.