Il 26 Aprile è ormai la data delle riaperture. Se qualcuno è entusiasta di queste nuove disposizioni, molti sono coloro che non approvano la decisione presa dal Governo Draghi. Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia dell’università di Padova, è uno di questi.
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Le parole di Crisanti
Il direttore ha infatti dichiarato che “se noi continuassimo a stare nella situazione attuale in un mese il numero dei casi diminuirebbe a poche migliaia e avremmo una drastica riduzione dei morti, poche decine. Con le riaperture c’è la possibilità che il numero dei morti aumenti, arrivando anche a 500-600 al giorno (…) quando si tolgono le restrizioni le misure di controllo non sono più sufficienti, quindi è chiaro che si sbilancia tutta la dinamica dell’epidemia a favore del virus” e ancora “il rischio sono le persone che muoiono. E la maggior parte delle persone non muore in terapia intensiva ma vigile e in condizioni di asfissia, una morte orribile, cominciamo a dire anche queste cose. Quindi parliamo anche di queste cose perché il rischio non è soltanto sociale, ma anche della singola persona a cui facciamo correre questo rischio”. Inoltre ha fatto intendere che lui stesso in primis, non cambierà le sue abitudini con le nuove riaperture “da lunedì non andrò al ristorante, perché sono convinto che è sbagliato, voglio dare il buon esempio. Come aiutare queste attività? Penso che ai ristoratori bisognerebbe dare esattamente quello che hanno dichiarato nelle tasse, lira per lira, anzi euro per euro”.