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POMEZIA, IL COMUNE “SFRATTA” LE AMBULANZE DELLA MISERICORDIA

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“Sfrattati” senza una reale giustificazione né alternative valide. È la sorte della Confraternita di Misericordia, che gestisce il servizio di ambulanze sul territorio di Pomezia, costretti a lasciare lo spazio di proprietà comunale che da anni è la base dell’Associazione dalla quale partono i mezzi di soccorso, in via Cincinnato, presso l’autoparco comunale. La decisione è stata comunicata ai volontari della Misericordia dall’Amministrazione Comunale attraverso una raccomandata protocollata il 12 marzo scorso, firmata dal Dirigente al Patrimonio Giovanni Ugoccioni, nella quale si legge che, “considerato che in data 31/12/2011 è scaduta la convenzione tra il Comune di Pomezia e codesta Organizzazione di Volontariato per la realizzazione di servizi di tipo sanitario-sociale e di Protezione Civile, nonché  il relativo contratto di comodato d’uso gratuito dell’immobile”, si richiede “di procedere senza indugio al rilascio del locale meglio specificato in oggetto, occupato senza titolo”.

Nella lettera viene inoltre specificato che l’Amministrazione comunale ha approvato, con deliberazione di consiglio comunale  65 del 2/12/2013, il piano di alienazioni e valorizzazioni dei beni immobili di proprietà comunale per gli anni 2013 – 2014 – 2015, nel quale rientra anche l’autoparco di via Cincinnato.

“Da tempo – hanno dichiarato i volontari della Misericordia – abbiamo chiesto la regolarizzazione della sede, dove non si effettuano attività private, ma a servizio della cittadinanza. Tale regolarizzazione, da fare attraverso un contratto di comodato d’uso, sarebbe servita per rinnovare le autorizzazioni sanitarie delle ambulanze. Ma non ci è stata data alcuna risposta, ed adesso ci troviamo senza una sede, senza un ricovero posto per le ambulanze e le attrezzature di protezione civile, che vengono utilizzate per la prevenzione o in caso di emergenze o di gravi calamità e, oltretutto – dopo dieci anni di servizio per la città di Pomezia – sbattuti in mezzo a una strada senza nessun riconoscimento da parte dell’Amministrazione, che invece pare sostengano altri tipi di associazioni, per le quali trovano sedi e comprensione”.

Abbiamo posto domande in merito all’Amministrazione comunale, seguendo la prassi del passaggio attraverso l’ufficio stampa, essendo impossibilitati a parlare direttamente con gli amministratori o con il dirigente del settore. A distanza di più di dieci giorni, non abbiamo ricevuto alcuna risposta che possa far capire meglio non tanto le motivazioni dello “sfratto”, giustificate dall’alienazione del sito, quanto dalle eventuali soluzioni alternative per il mantenimento di un servizio utile per i cittadini.

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