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Fiumicino, Lazio zona gialla ma i ristoratori sono preoccupati: «Il 26 potremmo non riaprire»

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Ristoranti al chiuso zona bianca quante persone?

Nonostante la certezza che il Lazio tornerà in zona gialla da lunedì i ristoratori di Fiumicino non nascondono le loro preoccupazioni. «Riaperture? Stiamo valutando. Lunedì potremmo rimanere chiusi», dichiara in una nota l’associazione Lungomare della Salute di Fiumicino che racchiude la maggior parte delle attività della zona. «C’è voglia di tornare a fare quello che più ci piace, ma le norme inserite nel decreto Draghi sono troppo penalizzanti. È una situazione davvero difficile per noi», aggiungono.

«Soluzioni? L’abbiamo detto dieci giorni fa, va trovata nel mezzo: il 60 per cento dell’attuale capienza, già decurtata, all’interno e il 40 per cento fuori. Una giusta ipotesi che salvaguarderebbe tutti anche in caso di maltempo e piogge. E in seconda battuta coprifuoco allungato per chi ha consumato e mostra lo scontrino. Per un Comune come Fiumicino che vive essenzialmente con i clienti romani è il minimo. Se le cose non dovessero cambiare nelle prossime ore? I risultati sarebbero certi: zero o pochissimi clienti e ulteriori costi da dover gestire», prosegue la nota.

«Se non siamo falliti ancora questo potrebbe essere il modo giusto. Noi vogliamo riaprire, vogliamo lavorare, tornare a fare quello che più ci piace rispettando le regole anti contagio. Ma così è troppo. Andare a tagliare ulteriormente i posti all’interno e ‘spostarli’ fuori allungando di poco il coprifuoco per chi consuma sarebbe l’ennesimo sacrificio ma almeno ci permetterebbe di poter sopravvivere. Non fosse così con molta probabilità noi, a malincuore, potremmo essere costretti a non riaprire. Troppo alto il rischio, troppo alta la possibilità di fallire e lasciare senza stipendio tutti i nostri dipendenti e fornitori», concludono. 

 

 

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