4 maggio 2020, finiva il primo lockdown. Ora, a distanza di un anno, si aspetta sempre il mese di maggio (si spera anche prima) per poter ripartire in un’Italia che, almeno per il momento, resta divisa in due fasce colorate. In rosso e in arancione, anche se il testo dell’ultimo Decreto prevede un meccanismo per allentare le misure in quei territori dove si può, dove i contagi sono in calo e i parametri sotto la soglia di rischio. Sono tante le attività chiuse da mesi o, nei migliori dei casi, aperte a intermittenza (si pensi solo a bar e ristoranti che possono lavorare d’asporto e con consegne a domicilio), che chiedono di rialzare la saracinesca e di ricominciare in sicurezza. Ma vediamo quali sono le ipotesi e cosa potrebbe cambiare.
Leggi anche: Coronavirus, Gelmini “In settimana l’agenda delle riaperture”
Riaperture da maggio: cosa potrebbe cambiare
Giovedì ci sarà una conferenza Stato-Regioni e verrà presentata la bozza di un documento con tutte le linee guida per ripartire in sicurezza. Tra le ipotesi al vaglio dell’esecutivo, la riapertura dei ristoranti a maggio a pranzo e a cena privilegiando gli spazi all’aperto e la possibile ripresa anche di attività come palestre, piscine, cinema, teatri. Come spiega l’Adnkronos, il ministro Giancarlo Giorgetti è ottimista e fiducioso: “La decisione sulle riaperture sarà presa probabilmente la prossima settimana dal Consiglio dei ministri” – ha dichiarato alla fine dell’incontro con Fipe.
Leggi anche: Cena fuori casa, da maggio la riapertura dei ristoranti: le parole di Draghi e le regole da seguire
Nel Governo si valuta anche di posticipare l’orario del coprifuoco a mezzanotte, rientro a casa ora fissato alle 22. Tra le attività che potrebbero ripartire a maggio anche cinema e teatri con il ministro Franceschini che ha presentato un protocollo al Cts per aumentare anche il numero degli spettatori in sala.
Per palestre e piscine, invece, si potrebbe iniziare con le lezioni individuali, sempre nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza. Dall’igienizzazione degli attrezzi al distanziamento interpersonale. Intanto, a giugno a Roma si terranno gli Europei di Calcio con il 25% del pubblico. ” Non si tratta solo di riaprire uno stadio, ma di un momento simbolo. Quel giorno è l’auspicio di tutti sarà il momento culmine di un percorso di ripartenza di tutto il movimento sportivo” – ha spiegato all’Adnkronos Valentina Vezzali, Sottosegretario al Governo con delega allo sport.
Le parole del ministro Speranza
Il ministro della Salute Speranza è ottimista e ai microfoni di Bruno Vespa a Porta a Porta ha dichiarato: “Tutto dipenderà dai dati, l’ipotesi di lavorare in modo particolare sulle riaperture per attività all’aperto è un’ipotesi che personalmente mi convince molto. Poi dovremo chiaramente confrontarci con i nostri scienziati e con i nostri tecnici in sede di governo, ma tutti i dati che ho visto indicano che all’aperto c’è sicuramente una minore possibilità di contagio. Credo quindi che la stagione della primavera inoltrata potrà aiutarci a recuperare alcune attività all’aperto”.
Da una parte la fiducia e dichiarazioni incoraggianti, dall’altra il “monito” a essere sempre prudenti: “Abbiamo bisogno di essere prudenti perché fare un passo un po’ più lungo può farci tornare indietro. La volontà di tutto il governo però va nella direzione di verificare settimana per settimana i dati del contagio e costruire una modalità che ci consenta di far ripartire una serie di attività ma senza correre rischi e di ripartire in sicurezza”.
Al momento, quello che è certo è che non c’è una data ufficiale per le riaperture. Tutto, come ha spiegato il Premier Draghi in conferenza stampa la settimana scorsa, dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica. Ma non solo. Elemento fondamentale da considerare è anche la campagna di vaccinazione, perché l’obiettivo resta quello di tutelare soprattutto gli anziani e i soggetti più esposti al rischio.