La campagna di vaccinazione in Italia deve accelerare perché l’obiettivo resta quello di somministrare più dosi possibili al giorno, così da tutelare gli anziani e i soggetti più a rischio. Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson e ora anche Sputnik, il vaccino russo. Proprio questa mattina, all’Istituto Spallanzani di Roma è stato sottoscritto un memorandum tra l’ospedale, la Regione Lazio e l’istituto Gamaleya di Mosca per la cooperazione in ambito scientifico sul vaccino Sputnik. Lo ha reso noto il portale Salute Lazio. A presentare l’accordo, il direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani Francesco Vaia, il direttore scientifico Giuseppe Ippolito e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Ma vediamo su cosa si concentrerà lo studio e quali sono le direttrici che seguiranno gli esperti.
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Seconda dose AstraZeneca con un altro vaccino: lo studio allo Spallanzani
Lo studio sullo Sputnik non è stato ancora approvato dall’Aifa ma sono due le direttrici da seguire. Da una parte, fa sapere il portale Salute Lazio, si approfondirà l’efficacia del vaccino russo sulle varianti; dall’altra verrà avviata una sperimentazione per capire cosa succede se viene somministrata come seconda dose un vaccino diverso da AstraZeneca.
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Sono 600 i volontari che si sottoporranno alla ricerca: tutti i pazienti hanno già avuto la prima dose di vaccino AstraZeneca e a loro verrà somministrata la seconda di altri vaccini, cioè Pfizer, Moderna e anche Sputnik.
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“Gli scienziati russi che hanno sviluppato il vaccino anti-Covid19 Sputnik V – si legge su Salute Lazio – saranno a Roma, all’INMI Spallanzani, per l’avvio della collaborazione sulla sperimentazione dell’efficacia del prodotto rispetto alle varianti. Oltre alla visita dei ricercatori, l’Istituto Gamaleya invierà presto le dosi e il materiale biologico”.