Sono sempre più frequenti le liti condominiali causate dalla presenza di animali domestici che spesso hanno portato anche a tragici casi di cronaca.
Come l’omicidio avvenuto nel 2019 a Monza in cui un uomo e sua sorella uccisero il vicino di casa per delle liti a causa dei rispettivi animali, un cane e un gatto.
Oppure il 49enne ucciso a coltellate nel parco, mentre passeggiava col cane, dal vicino di casa con cui c’erano state precedenti liti, proprio a causa dell’animale.
Tuttavia, spesso le dispute per i cattivi odori o l’abbaiare dei cani durante le ore notturne o di riposo non sono altro che un’occasione per dare adito ad altri rancori più personali.
Secondo alcune statistiche, in Italia vi è una lite ogni venti minuti. Circa 26 mila liti in un anno con una media di 70 al giorno.
Anche a Roma sono molte le denunce che arrivano presso l’ufficio legale di EARTH.
“30 richieste di consulenza legale solamente nell’ultimo mese” dichiara la presidente di EARTH Valentina Coppola “per la maggior parte, relative all’abbaiare notturno e al cattivo odore.”
Negli scorsi anni sono stati segnalati casi piuttosto bizzarri di animali non conformi alla vita domestica, come cavalli tenuti nei garage o il possesso di circa duemila piccioni viaggiatori, ma generalmente i problemi più frequenti sono causati dall’utilizzo degli spazi comuni dei cani.
Ascensori, scale, androni e cortili, sono i luoghi condivisi da tutti e in cui spesso, proprietari poco attenti non rispettano i regolamenti del condominio.
Negli spazi comuni è bene tenere i cani sempre al guinzaglio e portare con sé un deodorante per togliere eventuali cattivi odori all’interno dell’ascensore, qualora nel condominio non siano presenti altri divieti a riguardo.
Mai lasciare il cane chiuso fuori sul balcone o troppo a lungo in casa da solo, e portarlo a passeggio almeno due volte al giorno per evitare che l’animale si senta trascurato e quindi inizi a lamentarsi disturbando i vicini.
È obbligatorio raccogliere eventuali escrementi e provvedere a pulire con prodotti appositi e non nocivi, nel caso il cane faccia pipì in spazi condominiali.
Il mancato rispetto di queste regole potrebbe comportare, oltre a spiacevoli situazioni di lite, anche a interventi del tribunale e pesanti sanzioni per i casi più estremi.
Ancora una volta EARTH ci tiene a ricordare che possedere un animale domestico in un appartamento non è un gioco o un semplice passatempo, ma richiede una grande responsabilità nei confronti dell’animale e delle persone che condividono il medesimo spazio condominiale.
Non è poi così difficile riuscire a mantenere una buona e corretta armonia condominiale rispettando le poche e semplici norme igieniche, di sicurezza e di quiete, soprattutto quando si tratta di cani.