Raccogliere i bisogni dei nostri amici a quattro zampe è un dovere dei proprietari oltre che un esempio di civiltà: anche non abbandonare rifiuti in giro, però, lo è. Parlare di inciviltà in una città come Roma a volte, purtroppo, risulta fin troppo semplice. Ieri pomeriggio su un gruppo del quartiere Appio-Latino e Tuscolano è stata postata la foto di un cartello che recita: Toccherà ricorrere a del veleno affinché finisca lo scempio di questi escrementi abbandonati?. Non è la prima volta che in un quartiere romano si ricorre a minacciare con il veleno dei poveri animali: come se fossero loro a non raccogliere i bisogni.
Leggi anche: Roma. Veleno sul marciapiede per non far avvicinare i cani: ‘Non li voglio vicino casa’
L’utente che ha postato quella foto, però, ha giustamente mostrato un bel parallelismo: forse proprio per sottolineare che l’inciviltà è da sempre legata all’uomo, non agli animali. Accanto al biglietto di minacce, vi è la foto di un tratto del Parco della Caffarella colmo di cartacce ed immondizia. Secondo la logica dell’autore del bigliettino bisognerebbe ora spargere veleno nelle acque dei romani, dunque?
Passeggiare con il proprio cane avendo paura che possa, magari per distrazione, mangiare qualcosa di avvelenato si può ritenere normale? E magari avvelenato ci finisce proprio un cane di cui però il padrone raccoglie sempre i bisogni. Forse il problema, che l’autore delle minacce non capisce, risiede proprio nell’essere umano. Come già detto, a volte a Roma è davvero facile parlare di inciviltà.