Nonostante le temperature rigide degli ultimi giorni e il colpo di coda dell’inverno, il pensiero di molti va all‘estate, alla bella stagione. Quella dell’anno scorso è stata la prima estate vissuta dagli italiani ai tempi del Coronavirus. Sole, mare, vacanze “di prossimità” alla scoperta delle bellezze del nostro Paese, ma anche gel igienizzante, mascherine, lettini e ombrelloni a distanza. Ma quest’anno con l’arma che abbiamo a disposizione, quella dei vaccini, come sarà l’estate? Si darà modo ai ristoranti e ai locali di restare aperti anche a cena? E come funzionerà con il coprifuoco ora stabilito alle 22? Tutto dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica, ma la speranza è che si acceleri la campagna di vaccinazione.
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Come sarà l’estate 2021?
Da una parte c’è tanto ottimismo perché la campagna di vaccinazione in Italia prosegue senza sosta, dall’altra il Paese è (almeno per ora) perlopiù in zona rossa, con alcune Regioni in fascia arancione. Massimo Galli, infettivologo dell’Ospedale Sacco e dell’Università Statale di Milano, ai microfoni della trasmissione Agorà di Rai 3 si è detto fiducioso per quella che sarà l’estate 2021, ma c’è bisogno ancora di tanta cautela e attenzione in queste settimane. “La terza ondata di Covid-19 è in marcia, è ripartita” – ha dichiarato Galli. Massima attenzione anche in vista di Pasqua e proprio per arginare la diffusione del virus e per scongiurare un aumento dei contagi, il Governo ha messo in atto una stretta con l’Italia che il 3, il 4 e il 5 aprile si “tingerà” tutta di rosso, una misura uniforme su tutto il territorio nazionale.
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Il Ministro della Salute Speranza è ottimista per l’estate, ma per Matteo Bassetti – direttore della Clinica di Malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova – intervistato dall’Adnkronos – tornare alla normalità è un’utopia. Quello che è importante è prepararsi per l’inizio dell’autunno perché “l’obiettivo è l’immunità di gregge, con il 70-75% degli italiani vaccinati per novembre”. La chiave per un ritorno alla “normalità”, a quella di oltre un anno fa quando tutto ci sembra lontano da noi, sembra essere solo una: il vaccino. Anche per Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli studi di Milano, è fondamentale raggiungere una copertura vaccinale di almeno il 20-30%. All’Adkronos Salute, l’esperto ha spiegato che solo così si può sperare in una convivenza serena, più si andrà avanti con la somministrazione dei vaccini “tanto più si vedranno risultati positivi”.