Il consigliere comunale del Partito democratico, Antonino Abate, a nome dell’opposizione, ha criticato il punto all’ordine del giorno dell’assemblea, dicendo: “Il punto non ha all’ordine del giorno la legalità, cosa invece importante visto che se di sicurezza bisogna parlare bisogna affrontare anche il tema della legalità all’interno della casa comunale”. “Ardea sta diventando un territorio un po’ particolare: è vero che ancora viene considerato un territorio di confine. Abbiamo acquisito a patrimonio comunale diversi immobili delle organizzazioni mafiose e tanti altri devono essere acquisiti: è un fatto che la dice lunga sulla presenza delle organizzazioni mafiose nella zona. Io credo che non sia possibile che un territorio venga gestito solo da 25 vigili urbani, il cui servizio si chiude alle 19,30, così come avviene nella stazione di Tor San Lorenzo. Dobbiamo ristabilire la credibilità sul territorio. Fare politica è anche fare programmazione. Ciò che stiamo vivendo ora è il risultato di una politica attuata da vent’anni a questa parte. Dobbiamo ristabilire la sicurezza e la legalità sul territorio. Sindaco, qualcuno ci deve spiegare perché le auto vanno a fuoco: non si può ridurre tutto dicendo che sono ‘teppistelli’. Può anche darsi, ma la certezza ai cittadini va data. Io, se fossi stato sindaco sarei stato sotto il ministero dell’Interno fino a portare l’esercito qui”. Abate ha letto una relazione sulla sicurezza scritta dall’opposizione citando il caso delle Torri e quello delle Salzare: “Sono problemi che vanno affrontati immediatamente – ha detto – su questi due casi è pesante il coinvolgimento della politica”. Poi, ha affrontato i rilievi sulla commissione prefettizia d’accesso che venne insediata ad Ardea del 2006. “Sono passati 8 anni e quel documento sembra scritto ieri. Non siamo stati in grado a risolvere i problemi. Noi in una mozione chiediamo l’adesione alla Carta di Pisa ma dobbiamo chiedere anche una nuova commissione d’accesso”, ha aggiunto. “Riconosciamo i passi del sindaco sulla trasparenza ma credo che non dobbiamo fermarci lì. Se siamo partiti bene credo che ora un segnale forte va dato”, ha concluso. Il consigliere comunale Alessandro Quartuccio, relatore di maggioranza, ha citato una frase del giudice antimafia Antonino Caponnetto “La mafia teme la scuola più della giustizia, l’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa”. “Voglio puntare su un tema sul quale il Comune può e deve agire: la formazione. Sindaco, è fondamentale coinvolgere i ragazzi e le scuole per una cultura della legalità. Il Comune è l’ente dello Stato più vicino ai cittadini e ha l’obbligo morale, insieme alle altre istituzioni, di agire su questo filone – ha aggiunto – La Regione da tempo si muove sul campo della formazione, nella lotta alla malavita e a sostegno della legalità. Il Comune sta lavorando su un solco – quello di amministrazione trasparente – che lo sta portando verso un percorso irreversibile che è quello di una ‘casa di vetro’. Ora bisogna puntare ai giovani: sono loro – quelli che oggi frequentano la Virgilio, la Manzù, e gli altri istituti – che terranno il timone di questa città e sono loro che dovranno essere portatori sani di legalità. Che ci siano infiltrazioni mafiose su questo territorio non sta a me dirlo, ma mi permetto di dire che in questa sala l’assemblea tutta deve avere ben chiaro ciò che Caponnetto disse e che, dunque, è la formazione la medicina che porta a debellare il morbo della mafia, ma anche quello dell’illegalità diffusa, del mancato rispetto delle regole, della sopraffazione e dei soprusi”. “I cittadini dovrebbero avere un ruolo nelle istituzioni per la legalità. Ho sentito parlare della commissione di accesso ad Ardea del 2006, da quel periodo ad oggi non è cambiata molto la situazione – ha sottolineato il consigliere regionale Valentina Corrado – L’ente può fare qualcosa e riportare l’onestà e la legalità all’interno delle istituzioni nel rispetto delle procedure e degli atti affinchénon favoriscano l’insinuarsi nei fenomeni criminosi. I nostri colleghi al Senato hanno chiesto una nuova commissione d’accesso per Ardea: vedremo come risponderanno i ministri”. Citando Borsellino, Corrado ha aggiunto: “Parlate di mafia. Chi occupa posizioni apicali parli e affronti il problema, che non sia sminuito e che non crei allarmismo”. Ha risposto a lei il presidente Massimiliano Giordani, che ha detto: “Dalle parole sentite prima forse sarebbe bene presentare la commissione di accesso per tutto il litorale romano e non solo per Ardea”.