In un’Italia perlopiù in zona rossa con alcune Regioni in fascia arancione, tra attività chiuse e crisi economica che incombe, il governo Draghi è al lavoro per mettere a punto il Decreto Sostegno. Una serie di aiuti indirizzati alle categorie maggiormente colpite, che più stanno risentendo delle continue aperture e chiusure a singhiozzi. Come riporta l‘Adnkronos, il decreto Sostegno 2021 con il finanziamento della cassa integrazione, i ristori per le partite Iva e la proroga Naspi dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri verso la fine di questa settimana. Alcuni nodi sono ancora da sbrigliare, ma lo schema di base sembra essere pronto.
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Decreto Sostegno Draghi: cosa prevede, tutte le novità
Come spiega l’Adnkronos, per gli indennizzi a 2,8 milioni di attività e partite Iva il Governo dovrebbe stanziare 12 miliardi di euro sulla base delle perdite subite. L’aiuto economico va da un minimo di 1.000 a un massimo di 150.000 euro, in base alle perdite subite (non ai codici Ateco). Per il settore sciistico, dovrebbe arrivare un’aggiunta di 600 milioni ai ristori e nel nuovo decreto potrebbe essere rinnovata l’indennità per i lavoratori del turismo e dello spettacolo.
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Cassa integrazione e licenziamenti
Tra le misure anche il rifinanziamento della cassa integrazione fino a giugno per tutti e fino al mese di ottobre per le piccole imprese. Prorogata per 2 mesi anche l’indennità di disoccupazione Naspi; mentre verranno rifinanziati il reddito di cittadinanza e 3 mensilità per chi percepisce il reddito di emergenza. Sul tavolo anche la sospensione per i versamenti legati alle cartelle fiscali e agli avvisi esecutivi fino al 30 aprile: il pagamento delle rate in scadenza nel 2020 slitta al 31 luglio; quelle in scadenza nel 2021 molto probabilmente verranno spostate al 30 settembre.
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Novità anche sul fronte del blocco dei licenziamenti. Come ha spiegato il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ai microfoni di Radio anch’io su Radio 1 Rai, il blocco dei licenziamenti ci sarà fino a giugno per i lavoratori che hanno ammortizzatori sociali (ad esempio la cassa integrazione); mentre per gli altri si andrà fino a ottobre. Sul reddito di cittadinanza, il ministro ha spiegato: “Stiamo lavorando, si deve rafforzare la parte che spinge sulle politiche attive del lavoro, per trovare forme di riqualificazione e accesso al lavoro e superare alcuni ostacoli che precludono l’accesso”.