I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di applicazione di misure cautelari degli arresti domiciliari a carico di un consigliere, un dirigente, un geometra del Comune di Pomezia e un imprenditore, tutti indagati per abuso di ufficio, falsità materiale e ideologica commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici, reati commessi in concorso tra loro.
I protagonisti della vicenda sono l’ex dirigente del Settore Urbanistica ed Edilizia Privata del Comune di Pomezia, Anna Ferrazzano, un geometra del medesimo ufficio, Oscar Pedruzzi, un architetto progettista che ricopre anche la carica di consigliere comunale, Gianni Mugnaini, e un imprenditore proprietario dell’area destinata alla realizzazione del progetto.
La vicenda trae origine da un’attività investigativa avviata nei primi mesi del 2013 dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia. I militari, dopo aver notato la pubblicizzazione di un particolare progetto edilizio in un’area adiacente al cimitero comunale e a quello militare tedesco, hanno acquisito la documentazione presente in comune, tra cui il progetto approvato dall’ufficio competente.
Dopo averla analizzata hanno riscontrato delle anomalie evidenti nello studio sulla realizzazione di un impianto di distribuzione carburanti con annesse due unità commerciali, riferendo quanto riscontrato alla Procura della Repubblica di Velletri.
Il G.I.P. del Tribunale di Velletri ha condiviso l’impianto accusatorio promosso dal Pubblico Ministero nei confronti dei quattro soggetti che in concorso avevano progettato, istruito e approvato il progetto con uno stralcio di P.R.G. contraffatto così da poter costruire in un’area sottoposta a vincolo assoluto di inedificabilità poiché adiacente ai cimiteri comunale e militare tedesco.
In particolare l’istanza presentata dalla proprietà del terreno e redatta dal progettista, tra l’altro consigliere comunale, e poi esaminata dall’allora Dirigente del Settore Urbanistica del Comune e dal geometra comunale, aveva allegati una serie di atti che riportavano delle palesi incongruenze interne agli stessi elaborati progettuali, nonché precise e gravi violazioni degli strumenti urbanistici consistenti, nell’ipotesi più eclatante, nella produzione di un estratto del Piano Regolatore Generale dell’area di interesse assolutamente falso in quanto difforme, in punto di individuazione dei vincoli di inedificabilità assoluta di natura cimiteriale, da quello attualmente in vigore ed approvato con delibera della Giunta Regionale.
A seguito dei provvedimenti emessi dal G.I.P. del Tribunale di Velletri, i quattro indagati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni.