Home » News » Cronaca » ATTENTATI INCENDIARI AD ARDEA, PARLA UNA DELLE PRECEDENTI VITTIME

ATTENTATI INCENDIARI AD ARDEA, PARLA UNA DELLE PRECEDENTI VITTIME

Pubblicato il

auto a fuoco

“Finalmente il sindaco di Ardea condivide quello che noi vittime abbiamo sempre sostenuto, ossia che lo Stato è assente. Finalmente si è reso conto che non può più minimizzare, sarebbe ora che inizi per primo lui a far rispettare le leggi, con i controlli sulle attività abusive alle Salzare. Non si capisce questo permissivismo, e chiediamo che l’amministrazione sia più trasparente”. Questo è il commento personale di chi scrive, essendo stato vittima di due attentati incendiari. E’ ora di farla finita con le frasi fatte. Ricordo che sia il sindaco che il presidente del consiglio, quando diedero fuoco alla mia auto, mi dissero di non fare allarmismo, di non scrivere nulla: ora il Primo Cittadino ci ripensa ed ammette che la criminalità ad Ardea esiste? Perché se non si sa che ci sono i criminali che le forze dell’ordine non sono ancora riusciti ad assicurare alla giustizia, non si possono prendere provvedimenti. Qualche mese fa Di Fiori ha riferito in consiglio comunale che il prefetto non era allarmato: forse adesso dovrebbe cominciare ad allarmarsi, a meno che non voglia venire ai funerali di qualche cittadino (speriamo non siano giornalisti ed ex tutori dell’ordine). Perché non si dà l’esempio di voglia di legalità partendo proprio dall’Amministrazione comunale? Come è possibile mantenere in Giunta persone indagate? L’eletto passi (purtroppo), ma il nominato? Ad Ardea è ora che arrivi un commissario antimafia che blocchi il Comune per qualche anno, altrimenti non ci salviamo. Per capire questa semplice cosa basterebbe osservare i precedenti  penali dei consiglieri comunali, anche se riabilitati, i carichi pendenti ed eventuali condanne. E’ ora che i politici la facciano finita di dire – quando gli va a fuoco l’auto – che è stato un corto circuito, un’auto-combustione, una scheda difettosa: questo minimizzare aumenta questi incendi. Speriamo che grazie al sacrificio di un’altra auto di grossa cilindrata di Marcucci, anche il sindaco abbia capito che ad Ardea la mafia c’è.

Luigi Centore

Impostazioni privacy