ARDEA, CONCESSIONI DEMANIALI “DUBBIE”: LA DENUNCIA DI LUCA FANCO

Irregolarità nelle concessioni demaniali di Ardea? E’ questa l’ipotesi avanzata dal consigliere Luca Fanco attraverso una denuncia presentata questa mattina non solo al sindaco Luca Di Fiori, Segretario comunale Marina Inches e al Dirigente Luca Scarpolini, ma anche alla Procura della Repubblica di Velletri, alla Capitaneria di Porto ed alla Regione Lazio, nella quale si richiede ancora una volta “l’accesso agli atti con estrazione di copie” e verifiche e controlli sulla “persistente inottemperanza alle richieste precedenti con ultimo sollecito registrato al protocollo  generale del Comune di Ardea n° 50285 del 10/12/2013”. “Nella verifica e controllo degli atti amministrativi del Comune di Ardea – scrive Fanco – ho riscontrato il rilascio di alcune Concessioni Demaniali in assenza del P.U.A., con l’aggravante che talune Concessioni Demaniali sembrerebbe siano state in ampliamento a Concessioni “inesistenti”. Inoltre, da una verifica e controllo del P.U.A. presentato in Regione Lazio, ho riscontrato che questo è diverso da quello giacente al Comune di Ardea, consegnato anche alla Capitaneria di Porto (si ipotizza una sostituzione illegale dei soliti noti)”. Fanco fa anche presente di aver riscontrato che “il Comune di Ardea è inottemperante alla richiesta dei canoni demaniali, creando un’ingente danno alle casse del Comune di Ardea e della Regione Lazio”  e chiede di prendere visione, con rilascio di copia semplice, degli atti necessari per appurare eventuali illeciti. In particolare, il consigliere chiede la documentazione relativa alle Concessioni Demaniali rilasciate dall’inizio della Legislatura Di Fiori, il Bando pubblico per l’assegnazione delle spiagge in base al P.U.A., gli ampliamenti rilasciati dall’inizio della Legislatura Di Fiori e copia della concessione demaniale rilasciata in Via Diomede. Tutti documenti già richiesti più volte in passato ma mai messi a disposizione del consigliere, nonostante il regolamento comunale fissi i termini e le condizioni per l’accesso agli atti.

Luigi Centore