L’Istituto Superiore di Sanità ha condotto un’indagine sulla variante inglese del Coronavirus nel nostro Paese. Dalla relazione tecnica emerge che la circolazione di questa specifica variante è ‘sostenuta’ e che, probabilmente, è destinata a diventare quella prevalente nei prossimi mesi.
Leggi anche: Roma e il Lazio tornano in zona arancione? Variante inglese e RT preoccupano: rischio nuove chiusure
A livello nazionale la stima di ‘prevalenza’ della variante inglese del virus è pari al 17,8%. Per ottenere questo dato sono stati analizzati un totale di 852 campioni per 82 laboratori, provenienti da 16 regioni e province autonome.
La motivazione per cui l’ISS sta monitorando la diffusione e la prevalenza della variante inglese deriva proprio al fatto che sia un virus con una maggiore trasmissibilità, rispetto al comune Covid-19. Il virus muta continuamente, questo è ormai noto: sono già state isolate centinaia di varianti. La vigilanza resta alta per quei ceppi in cui la trasmissibilità e la sintomatologia diventa più preoccupante, proprio come quello inglese.
Leggi anche: Mini zona rossa in Provincia di Latina: Comune ‘chiuso’ per 14 giorni, preoccupa la variante inglese
La variante inglese arriva nel Lazio
Come si legge sul Messaggero, la variante inglese sta facendo sentire pesantemente la propria presenza in Italia. In alcune zone, come in Abruzzo, c’è un’impennata di contagi ed ora, il contagio, è arrivato anche nel Lazio. «Nella nostra regione si è cominciata ad affacciare, con una presenza non importante come in altre regioni, la variante ingelese– dice l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato in commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio – allo stato attuale bisogna mantenere ancora alta l’attenzione rispetto alla circolazione del virus, seppure alcuni indicatori siano in lieve diminuzione».