Puntare sul lavoro, sugli investimenti, sul turismo e le infrastrutture, senza però dimenticare la campagna di vaccinazione e la scuola. Questi i punti focali su cui il neo Presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha accettato l’incarico con riserva, vorrebbe concentrarsi.
Scuole aperte fino a giugno: l’ipotesi di Draghi
Tra le ipotesi sembrerebbe esserci anche quella che vede un prolungamento del calendario scolastico. Scuole aperte fino a giugno? Quello che pare certo è che Mario Draghi, per far recuperare agli studenti – molti alle prese con la didattica a distanza – i giorni persi tra i banchi a causa della pandemia, voglia proporre uno slittamento della chiusura delle scuole. Due, tra le tante, le priorità: quella legata alla rimodulazione del calendario scolastico e quella delle 10.000 cattedre che a inizio anno risultavano essere ancora vacanti. Bisogna lavorare per far sì che a settembre sia tutto pronto per ritornare in classe con i docenti. E se questo significa fare nuove assunzioni bisogna essere pronti per farle.
Tra l’altro, tutto il personale scolastico Covid assunto a tempo determinato per far fronte all’emergenza ha un contratto che scade l’8 giugno (giorno di chiusura delle scuole). Prolungare il calendario scolastico vuol dire fare lo stesso con i contratti: ma ci sono i fondi?
Come spiega l’AGI, Alessandro Fusacchia al termine del colloquio con la componente di Centro democratico della Camera ha dichiarato: “Draghi ritiene che ci sia un oggettivo disagio che gli studenti e le studentesse d’Italia hanno vissuto in questi mesi, un disagio di apprendimento ma anche psicologico. Quindi c’è un ragionamento da fare su come si può organizzare questo sostegno agli studenti e il recupero dei mesi persi. Draghi ha condiviso un primo ragionamento su interventi strutturali che hanno a che fare con il calendario scolastico e con il prepararsi per tempo alla ripartenza a settembre”.
Associazione Nazionale Presidi: ‘Bene che Draghi abbia indicato la scuola come priorità’
Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
“E’ molto positivo che la scuola sia stata indicata come priorità –ha affermato Giannelli-. Mi auguro che gli investimenti nella scuola crescano. Per quanto riguarda il calendario, si può prendere in considerazione tutto, ma per poterne discutere penso che si debba aspettare qualcosa di più strutturato e più organico a livello di proposte. Non ci sono preclusioni, il punto è che la scuola è un sistema piuttosto complesso, spesso ci si lancia in soluzioni senza conoscere abbastanza questo mondo. Molti docenti sono impegnati nell’esame di Stato di fine ciclo. Se abbiamo gli esami che si stanno svolgendo da metà giugno, è molto difficile riuscire ad andare a scuola in quel periodo anche per le altre classi. Si può fare tutto, però forse bisognerebbe sedersi a un tavolo e valutare tutti i pro i contro. Valutiamo anche il fatto che tutto il personale sta lavorando da settembre, non si è mai fermato anche quando la scuola è stata chiusa. Non dubito della serietà del presidente Draghi, verranno certamente partorite soluzioni accettabili, ma bisogna ragionarne con calma e serietà e lo faremo appena sarà noto il nome del ministro dell’Istruzione”.
Sullo scetticismo del personale scolastico rispetto al vaccino Astrazeneca. “Vorrei capirne un po’ di più. A volte difettiamo in comunicazione. Un tema come l’efficacia di un vaccino dovrebbe essere trattato in modo professionale anche da parte di chi comunica, invece molto spesso anche gli addetti ai lavori non riescono a far passare le informazioni esatte. Andrebbe curato molto di più l’aspetto comunicativo per una buona riuscita della campagna vaccinale”. (Fonte Radio Cusano Campus)