Gli adattatori per obiettivi, comunemente noti come anelli adattatori, hanno la funzione di consentire il montaggio delle ottiche su fotocamere di marche diverse; questi accessori permettono agli appassionati di fotografia che si ritrovano per le mani dei vecchi obiettivi, magari mutuati da fotocamere datate dotate di un innesto incompatibile con la propria, di “adattare” appunto l’ottica alla fotocamera nuova.
Tanto per fare un esempio pratico, con il giusto anello adattatore diventa possibile montare un obiettivo Canon su una fotocamera Nikon, o viceversa, oppure adattare a una fotocamera mirrorless un obiettivo originariamente progettato per una fotocamera reflex.
L’uso dell’anello adattatore può offrire molti vantaggi però genera anche diverse problematiche; soprattutto a beneficio dei fotoamatori principianti, quindi, andiamo ad approfondire ulteriormente questo interessante argomento.
L’innesto a baionetta
Le fotocamere reflex e mirrorless sono dotate di un attacco che permette loro di cambiare obiettivo passando così da un’ottica a focale fissa a un tele, per esempio, il che le rende estremamente versatili; ampliando il parco obiettivi della propria fotocamera diventa quindi possibile affrontare ogni sorta di situazione e di esplorare praticamente ogni genere fotografico, dalla street photography fino alla ritrattistica e perfino l’astrofotografia.
L’attacco per l’obiettivo è basato su un particolare tipo di innesto definito “a baionetta”, che rende estremamente semplice e veloce l’operazione di montaggio e smontaggio dell’ottica; nell’attacco, inoltre, sono presenti dei connettori pin che permettono al processore della fotocamera di “riconoscere” il tipo di obiettivo e di controllare funzioni come l’apertura del diaframma, la messa a fuoco automatica e la stabilizzazione dell’immagine.
Ogni ditta produttrice, però, ha il suo tipo di innesto proprietario, di conseguenza i corpi macchina sono intrinsecamente legati agli obiettivi prodotti dalla stessa ditta: le fotocamere Canon sono compatibili solo con l’innesto proprietario Canon EF, le fotocamere Nikon solo con quello proprietario AF e così via.
Le ditte specializzate quasi esclusivamente nella produzione di ottiche, come Sigma, Meike, Kenko-Tokina, Tamron e Laowa per esempio, sono solite realizzare obiettivi che integrano direttamente il tipo di attacco compatibile con una determinata fotocamera; il nuovo obiettivo Sigma 85mm della serie Art, per esempio, viene realizzato in quattro diverse versioni con i relativi attacchi per i corpi macchina Canon, Nikon, Sony e Sigma.
In questo caso l’uso dell’anello adattatore è superfluo, in quanto la ditta produttrice provvede direttamente a fornire l’ottica “adattata” di fabbrica, e quindi esente dalle limitazioni derivanti dall’uso dell’anello.
I vantaggi in termini di versatilità e costi
Mettiamo il caso che abbiate letto la recensione di un particolare obiettivo le cui caratteristiche rispondono perfettamente alle vostre esigenze, siete quindi interessati ad acquistarlo ma purtroppo è incompatibile con il tipo di fotocamera che possedete. Il vantaggio principale dell’anello adattatore consiste proprio nel risolvere questo tipo di problema.
Dal momento che gli innesti proprietari consentono non solo il montaggio di un singolo tipo di obiettivo, ma di tutti quelli adottano lo stesso attacco, il vantaggio si estende quindi all’intera famiglia di ottiche. Un anello adattatore che permette di innestare su un corpo macchina Nikon un obiettivo Canon EF, per esempio, consente il montaggio di tutte le ottiche con innesto EF, indipendente dalla tipologia e dalla categoria. Oltre alla versatilità, poi, l’ulteriore vantaggio nell’uso dell’anello adattatore è di natura economica.
È pur vero che esistono anelli adattatori il cui costo supera i 1.000 euro, ma si tratta di esemplari specifici ad alte prestazioni destinati prevalentemente all’uso professionale; in ambito amatoriale, invece, è possibile acquistare un buon anello adattatore a un prezzo che varia dai 30 ai 70 euro circa.
Le limitazioni derivanti dall’uso dell’anello adattatore
Come accennato all’inizio del nostro articolo, però, l’uso degli anelli adattatori pone anche delle limitazioni, soprattutto quando si tratta di utilizzare degli obiettivi per reflex su fotocamere mirrorless, ma andiamo con ordine. Le limitazioni sono di tipo funzionale; i modelli più economici sono meccanici infatti, quindi escludono i contatti pin dell’innesto è rendono impossibile l’uso delle funzionalità automatiche, tra cui la messa a fuoco che va quindi regolata manualmente.
Una ulteriore problematica scaturisce dalla variazione del valore di tiraggio che deriva dall’interposizione dell’anello adattatore tra il corpo macchina e l’obiettivo, aumentando così la distanza tra il sensore e il piano dell’innesto dell’ottica. Il fatto di dover regolare manualmente la messa a fuoco non rappresenta di per sé un grosso problema, soprattutto per i fotoamatori di media esperienza, inoltre molti degli anelli adattatori di produzione più recente hanno risolto questa problematica, permettendo di conservare almeno la modalità di messa a fuoco automatica. Una difformità nel tiraggio invece, anche minima, può limitare seriamente le prestazioni dell’obiettivo alterando le lunghezze focali nominali e rendendo impossibile la messa a fuoco all’infinito.