Luigi Centore
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MANCA IL NUMERO LEGALE, SALTA DI NUOVO IL CONSIGLIO COMUNALE AD ARDEA
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Ancora un consiglio comunale deserto, ad Ardea, dove la seconda convocazione pare stia diventando ormai la prassi comune. Mentre a Pomezia, da quando il governo è a 5 Stelle, non viene più rinviata alcuna assise, ad Ardea si è presa l’abitudine che prima era radicata nel Comune confinante: andare in seconda convocazione per non avere problemi nell’approvazione dei punti. Consiglieri assenti in aula, dove la mancanza del numero legale ha fatto saltare l’appuntamento di questa mattina: dopo l’appello miseramente fallito, il presidente del consiglio Massimiliano Giordani non ha potuto far altro che rinviare la seduta a data da destinarsi. La mancanza del numero legale denota in realtà mancanza di coesione e intesa tra i membri della maggioranza, che si dimostra essere sempre più allo sbando. Il disinteresse nei confronti dei cittadini si evince dal fatto che i consiglieri di maggioranza erano presenti nel plesso, ma assenti intenzionalmente nel momento in cui si procedeva all’appello. Già ieri qualche consigliere aveva manifestato la sua contrarietà allo svolgimento del consiglio, tanto da decidere di far saltare l’appuntamento causando il malumore dei cittadini presenti, che attendevano la discussione sulla possibile riduzione delle tariffe dell’acqua. “Sono capaci sono di fare comunicati stampa ad effetto per gettare fumo negli occhi”, hanno dichiarato sfiduciati alcuni dei presenti. Cinque i consiglieri di maggioranza presenti: Corso, Iacoangeli, Marcucci, Quartuccio ed ovviamente il presidente del consiglio comunale Giordani. Per l’opposizione era presente soltanto Stefano Ludovici, insieme al più intransigente Luca Fanco, pronto a presentare un folto fascicolo contente diverse interrogazioni che, in genere, diventano poi vere e proprie denunce per il ripristino della legalità. Legalità che dovrebbe partire soprattutto dai comportamenti dei consiglieri comunali, che dovrebbero rispettare le convocazioni finalizzate allo svolgimento delle attività politico-amministrative, dando sicurezza e garanzia di buon governo ai cittadini. Con quello che accade ad Ardea come è possibile seguire il consiglio che spesso lancia l’assessore Romolo De Paolis ai giornalisti, quando accoratamente chiede di “dare una buona immagine del paese, per invogliare gli imprenditori a venire ad investire ad Ardea”? Se questi sono i presupposti, non ci si può lamentare che gli imprenditori, invece di arrivare, fuggano da questo territorio dove – dalle strade piene di buche alle attività commerciali abusive, dall’abbandono del lungomare agli episodi di criminalità – non c’è più nulla che funzioni.
Luigi Centore