Oggi per molte Regioni è stata la data del rientro in classe per le Scuole Superiori, in seguito alle decisioni del Cts, del Governo e delle Regioni. Nonostante settimana scorsa si protestava per un rientro in sicurezza oggi le carte in tavola sembrano cambiate: la presenza non è affidabile, meglio la Dad.
In moltissimi licei del Lazio i ragazzi si sono recati davanti al proprio istituto ma hanno deciso di non entrare, con il sostegno di professori e collaboratori scolastici.
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“Scuola sì ma non così”: le proteste degli studenti a Roma
Al centro di questa titubanza ci sono anzitutto le scelte e le promesse del Governo: per il Lazio a ad esempio erano previsti controlli mirati sui mezzi di trasporto che nessuno però ha notato. Il problema emerge perfettamente dagli striscioni che i ragazzi portano con sé nelle manifestazioni: “Dove sta il cambiamento?”, “Scuola fino alle 16: restiamo per il tè?” e ancora “Scuola si ma non così”.
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Gli occhi non sono comunque puntati solo sul ‘piano dei mezzi pubblici’ (decisamente fallito) bensì anche sulle incoerenze dei colori delle Regioni: in zona gialla la Dad era obbligatoria ma ora in zona arancione hanno approvato il rientro in presenza. Le misure adottate, secondo molti professori e studenti non sono sufficienti, e a Roma molte scuole tra cui il Virglio, il Visconte, il Talete, l’Avogadro hanno scioperato. Molti gruppi di ragazzi si sono dati appuntamento davanti al Ministero dell’Istruzione in Viale Trastevere, altri si sono incontrati alle 11 al Pantheon.